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“A cosa rinunceresti per dormire due ore in più al mattino?"

“A cosa rinunceresti per dormire due ore in più al mattino?"

La risposta curiosa degli italiani. Uno studio rivela che il 94% dorme dalle 6 alle 8 ore, ben il 42% circa 8. Ma farebbero di tutto per aggiungere qualche ora in più

Agli italiani piace dormire. Tanto. In ogni mese dell’anno.
Addirittura, per restare sotto le coperte e aggiungere qualche ora di sonno in più, sarebbero disposti a rinunciare al proprio partner per un mese.
A mettere in risalto questa curiosa evidenza è uno studio del brand leader nel settore del riposo Emma -The Sleep Company, che ha deciso di indagare sul rapporto che gli italiani hanno con il sonno. Proprio a partire da una provocatoria domanda: “A cosa rinunceresti per dormire due ore in più al mattino?

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Niente partner, ma anche stop ad alcolici e social media per dormire di più

Lo studio, che è partito dall’analisi delle abitudini del sonno degli italiani, rileva che, nel nostro Paese, il 94% degli italiani dorme dalle 6 alle 8 ore e il 42% circa 8.
Numeri che dimostrano un’ottima relazione con il riposo.
Tuttavia, il numero di ore dormite e la qualità di sonno non sempre vanno di pari passo.
Il 66% delle persone interpellate crede infatti di non aver dormito abbastanza la maggior parte dei giorni e si sente affaticata nel proprio quotidiano.
Soprattutto nei giorni di maggior stress (36%), ma anche in normali giorni lavorativi (32%) e spesso durante tutta la settimana, weekend compreso (27%).
Solo il 16% si sente carico e pronto ad affrontare la giornata quando scende dal letto al mattino. Il 45% si dice rilassato, ma vorrebbe continuare a dormire,  il resto non si sente riposato ma con abbastanza energie, mentre altri rimangono affaticati.

Poiché a problema bisogna porre rimedio, la fatidica domanda: “Cosa farebbero per dormire di più e meglio?
E la sorprendente risposta: non solo rinuncerebbero ai social o agli alcolici ma anche, per un mese, al proprio partner in cambio di un paio d’ore in più di sonno.
I motivi si possono immaginare: condividere il letto con un’altra persona non sempre è comodo e spesso costringe a dei “compromessi” che probabilmente influiscono sulla qualità del dormire.

Rinunce maggiori o minori in relazione all’età

L’affermazione di poter rinunciare al partner per poter dormire di più varia a seconda delle età degli intervistati.
I primi a voler o poter rinunciare al partner con un 30% sono i Boomer, vale a dire coloro che sono nati tra il 1946 e il 1964, segue la Generazione Z, i nativi digitali nati tra il 1997 e il 2012, con il 27,8%. Ex aequo al 20,8% invece per la Generazione X, i nati tra il 1965 e il 1980 e i Millennials, fascia d’età compresa tra il 1981 e il 1997.

Come affermano i medici, un buon sonno è importante per il benessere del corpo e della mente.
Durante le ore in cui si dorme il corpo si rigenera eliminando tossine, tutti i processi come quello ormonale e metabolico si equilibrano, si rafforza il sistema immunitario e si ripristina l’energia.
Il bisogno di dormire varia a seconda di fattori come l’età, le condizioni di salute, lo stile di vita, la tipologia di lavoro e il clima.

Alcune persone necessitano di maggiori ore di sonno, altre meno. Gli esperti generalmente raccomandano agli adulti di dormire 7/9 ore per notte e di non sottovalutare le conseguenze di eventuali disturbi del sonno. Una cattiva qualità del sonno può portare a stanchezza cronica, deficit di memoria e attenzione, variabilità di umore, difficoltà a prendere decisioni, reazioni rallentate.
Per questo, suggerisce l’autrice dello studio, è importante mantenere una corretta igiene del sonno, con cicli regolari, in modo da creare una vera e propria routine.

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Tag:  sonno