Le importazioni del gustoso insaccato italiano sono quasi duplicate in due anni
Diciamo la verità. E’ davvero difficile resistere davanti a una profumata fetta di mortadella. Perché il tipico insaccato originario di Bologna conquista davvero tutti.
Tanto che ora oltre Oceano, negli Stati Uniti, sta spopolando non solo tra chi lo consuma.
La mortadella impazza infatti anche sui social, con uno strepitoso successo.
Perfino il New York Times l’ha celebrata, evidenziando come la richiesta sia salita alle stelle e raccontando la storia dell’alimento made in Italy.
La regina dei salumi negli Usa
La mortadella è infatti tanto ricercata negli Stati Uniti che le esportazioni verso quel Paese, secondo quanto ha rilevato l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi Assica, sono passate dalle 786 tonnellate del 2019 alle 1.200 tonnellate del 2022 .
Girando per i ristoranti delle strade di Los Angeles, New York e Chicago ma anche nella catena di supermercati Whole Foods Market che punta su prodotti biologici e naturali, non è difficile trovarla. In molti casi è protagonista sulla tavola, tanto da diventare la regina sui taglieri di salumi.
E delle nuove ricette degli chef, che la utilizzano per i loro piatti conquistando sempre più palati.
Piace addirittura per il suo “mosaico” come ha sottolineato in una intervista a Repubblica lo chef Evan Funke che ha vissuto e studiato a Bologna prima di aprire i suoi ristoranti a Los Angeles.
Dal nostro Paese ha portato negli Usa l’amore per la mortadella e il suo bel disegno fatto di carne, grasso e pistacchi e l’ha inserita nel proprio menu. Un’operazione, che lo ha reso tra i grandi protagonisti della sua diffusione tra i foodie della West Coast.
La preferita di chef e macellai
Il fenomeno è nazionale, con tanto di addetti ai lavori che sono arrivati a produrla regolarmente.
A Chicago la mortadella è uno degli alimenti preferiti di Tony Fiasche, macellaio di quinta generazione che ha raccontato al New York Times di averne mangiata per anni da ragazzo come spuntino domenicale dopo la messa.
Il salume bolognese spopola anche a New York, dove in un ristorante all’ombra del ponte di Brooklyn viene preparata due volte alla settimana.
Anche un ristorante giapponese l’ha inserita in un suo sandwich: una grossa fetta resa croccante dal pane grattugiato, con senape e panino al latte.
E ancora a Brooklyn l’esperto di pizza Anthony Falco utilizza il salume per la “focaccia della nonna” al sesamo.
Da Bologna agli States: la riscossa della mortadella
Una storia che è partita dal cuore dal capoluogo dell’Emilia Romagna e che di strada ne ha fatta parecchia, superando anche l’ostacolo del blocco all’importazione.
Tra il 1967 e il 2000 la mortadella finì infatti sotto la lente del Food & Drug Administration, che vietò appunto l’importazione negli Stati Uniti assieme ad altri salumi a causa delle ricorrenti epidemie di febbre suina nonostante il virus si diffondesse attraverso il contatto diretto con i maiali e non attraverso il cibo.
Ora per la mortadella, che in Italia raggiunse il proprio apice di prestigio durante il Rinascimento e che si candida a diventare un nuovo grande simbolo del cibo italiano negli States, è il tempo della riscossa.