Approvata dalla Commissione la valutazione preliminare positiva sulla richiesta di pagamento
L’Italia riceverà entro la fine di quest’anno dall’Unione Europea il pagamento della quarta rata da 16,5 miliardi di euro, tra sovvenzioni e prestiti, prevista all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
È questo, in sostanza, il risultato ottenuto dal nostro Paese grazie all’approvazione da parte della Commissione Ue della valutazione preliminare positiva sulla richiesta presentata lo scorso 22 settembre.
Fitto: “L’Unico Paese Ue ad aver ottenuto questo risultato”
Il totale di fondi Pnrr ricevuti nel 2023 salirà così a 102 miliardi, più della metà del totale.
“Un risultato importante – ha commentato il ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto, in conferenza stampa – perché l’Italia è l’unico Paese ad aver conseguito questo risultato”.
Nel documento, il Governo italiano aveva documentato il conseguimento di 21 traguardi e 7 obiettivi così come erano stabiliti nella decisione di esecuzione del Consiglio.
Gli obiettivi raggiunti
Come ha spiegato al riguardo la Commissione, tra questi risultati rientrano una serie di riforme in settori strategici ritenuti fondamentali, come la giustizia e la magistratura, penale e civile, e il pubblico impiego, destinate a tradursi in una pubblica amministrazione più semplice ed efficace e in un sistema giudiziario più efficiente. Ma anche le semplificazioni, dal sistema degli appalti pubblici alle procedure amministrative per gli investimenti “verdi”, e l’assistenza, a lungo termine e alle persone anziane non autosufficienti, facilitando l’accesso ai servizi sanitari e sociali.
Come saranno impegnati i soldi della quarta rata del Pnrr
Il pacchetto di interventi che sarà finanziato con gli ulteriori 16,5 miliardi in arrivo riguarda un ventaglio di settori altrettanto ampio. Si va dall’efficientamento energetico degli edifici, all’infrastrutturazione volta a favorire il sempre maggior utilizzo dell’idrogeno, in particolare quello “verde”, con la produzione nei siti dismessi, alla mobilità sostenibile, ricomprendendo in questo caso ancora l’idrogeno con la sperimentazione nel trasporto stradale e ferroviario, dove è previsto un potenziamento del parco macchine del trasporto pubblico regionale con treni a zero emissioni, ma anche l’installazione di infrastrutture di ricarica.
Ancora, le somme del Pnrr serviranno a sviluppare l’industria spaziale e la ricerca e a facilitare il processo di transizione digitale, per esempio attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione con l’utilizzo del cloud, fino all’assistenza all’infanzia e all’inclusione sociale: dal contrasto alla povertà educativa, in particolare nel Sud Italia, all’aumento dell’offerta di posti in asili nido e scuole materne, di servizi di educazione e cura della prima infanzia e della disponibilità di alloggi a prezzi accessibili per gli studenti universitari.