Un progetto da 110 milioni di euro per il Lido di Venezia. Nascerà un polo di eccellenza internazionale della ricerca sanitaria. Con spazi pubblici, servizi e tanto verde
Un polo di eccellenza internazionale della ricerca sanitaria, abitazioni, servizi, aree verdi e nuovo punto di primo soccorso riqualificati.
La variante al Piano degli Interventi per il recupero dell’area “Favorita” e dell’ex Ospedale al mare del Lido di Venezia, tra i primi al mondo, nel 1868 ad aver attivato cure come l’ elioterapia sabbiature per la cura di tubercolosi, malattie polmonari e ossee da carenza di vitamina D, ha ottenuto il via libera dalla Giunta comunale.
Il nuovo progetto approvato prevede la realizzazione di un Polo tecnologico di sanità digitale dedicato alla ricerca e alla promozione di soluzioni innovative e di intelligenza artificiale nel settore medico ma anche la realizzazione di un nuovo presidio socio-sanitario (Monoblocco) e di 280 appartamenti per la residenza.
La Favorita resterà un’area destinata al verde pubblico mentre il Teatro Marinoni e la Chiesa di Santa Maria nascente ritorneranno alle loro funzioni.
“Si tratta di un progetto che intende dare un impulso decisivo al rilancio dell’isola – spiega il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro -. – La rivalorizzazione dell’area storica rafforzerà l’economia locale, creerà posti di lavoro e restituirà la fruibilità pubblica di luoghi come il Teatro Marinoni e la Chiesa di Santa Maria nascente. La variante urbanistica prevede anche la rinuncia della capacità edificatoria dell’area della Favorita di 12 mila metri quadrati previsti dal 2012, per destinarli ad aree per spazi verdi pubblici attrezzati per il gioco e lo sport. Tutto questo è la dimostrazione che lavorare in sinergia porta a risultati. Con Cassa depositi e prestiti e l’imprenditore tedesco Frank Gotthard abbiamo compiuto un percorso volto a valorizzare la vocazione ospedaliera dell’area per portare un migliaio di nuovi posti di lavoro che garantiranno circa 600 nuovi residenti”.
La variante dovrà ora passare al vaglio delle commissioni competenti, ottenere il parere della Municipalità del Lido e essere votata favorevolmente dal Consiglio comunale.
Un progetto da 110 milioni di euro per l’ex ospedale al Mare
Il progetto “Mare” del CompuGroup Medical, che conta su 1,6 milioni di utenti e più di 9 mila dipendenti in 60 Paesi del mondo (oltre 600 in Italia) dell’imprenditore tedesco, ma residente al Lido di Venezia, Frank Gotthard, vale 110 milioni di euro.
Prevede di fare dell’ex ospedale un centro di eccellenza internazionale della ricerca sanitaria oltre che una nuova area residenziale nella quale i padiglioni originali saranno mantenuti tali e quali mentre una nuova edificazione a un piano farà “da connessione del tessuto esistente secondo criteri di sostenibilità ambientale e contenimento del consumo energetico”.
Il nuovo presidio socio-sanitario sarà realizzato nell’area ovest di via dell’Ospizio Marino da CDP RA.
Venezia eccellenza della sanità digitale
“Recuperare il passato per costruire il futuro” è lo slogan scelto per il progetto, incentrato soprattutto sull’intelligenza artificiale nel settore medicale, con l’intenzione di fare del futuro parco tecnologico di Venezia una sorta di “stella polare” del settore.
Il campus che sorgerà all’interno di un’area di 48 mila metri quadri rifunzionalizzati (con il recupero di 28 mila metri quadri di superficie), ospiterà circa un migliaio di ricercatori e dipendenti.
L’hub tecnologico punta infatti ad attrarre talenti, investimenti e imprese internazionali.
In “Mare” sarà favorita la cooperazione tra università, ricercatori, start-up e aziende per sviluppare, implementare e promuovere software e applicazioni innovative per il settore medico.
Accanto ai 18 mila metri quadri di superfici destinati alla ricerca, sono previsti dunque più di 21 mila metri quadri di area verde, 2 mila di attività commerciali, ristoranti e bar, 1.000 di servizi collettivi e 280 nuovi appartamenti.
Oltre all’accesso alla spiaggia, sarà inoltre preservato il presidio medico-ospedaliero esistente.
Il sito sarà inoltre realizzato all’insegna della autosufficienza energetica e idrica, grazie all’impiego di sistemi ad alta efficienza e zero emissioni di gas climalteranti, 6.200 metri quadri di tetti verdi, 500 (+300) kW di pannelli fotovoltaici, 250 sonde geotermiche e il recupero e il riutilizzo di acque meteoriche e reflue.