Dal 27 novembre sarà aperta la nuova piattaforma per confermare le richieste di lettera “E”.
I primi rimborsi dei danni provocati dalla serie di acque alte che, a partire da quella eccezionale del 12 novembre 2019, per circa un mese, ha messo in ginocchio Venezia, sono arrivati nell’aprile 2020.
Ora, saranno risarciti anche tutti coloro le cui richieste, secondo le regole stabilite dal bando uscito già il 27 novembre 2019, sono state definite “istanze lettera E”.
Ne sono state riconosciute procedibili 1222, di cui 903 di privati e 319 di imprese.
Si tratta delle richieste per danni superiori ai 5 mila euro per le quali era stato necessario allegare una dettagliata perizia asseverata e che oggi saranno ristorate, come previsto dal bando, secondo percentuali stabilite dal Governo.
Stanziati circa 25 milioni e mezzo
In totale, il fabbisogno previsto ammonta a 33.682.603,16 euro.
Gli stanziamenti dei fondi nazionali di Protezione Civile, assegnati per la copertura di questi danni sono “per il corrente anno” di 25.429.952,60 euro.
Esistono dei tetti massimi per i risarcimenti: 150.000 euro per i privati e 450.000 euro per le imprese .
Le percentuali dei rimborsi
I proprietari residenti nell’abitazione danneggiata per la quale è stato richiesto un risarcimento del danno superiore a 5 mila euro riceveranno un ristoro fino all’80%.
Per i proprietari che invece non sono residenti, il rimborso arriverà fino al 50%.
La stessa percentuale è stata riconosciuta per la associazioni senza scopo di lucro.
Le imprese e gli enti potranno ugualmente contare su un risarcimento fino al 50% che può però arrivare all’80% nel caso in cui abbiano dovuto sostituire o ripristinare macchinari e attrezzature.
Il nuovo decreto del sindaco Brugnaro
Il sindaco Luigi Brugnaro ha già firmato il Decreto che definisce i termini, le modalità operative e i criteri utilizzati per la definizione dei risarcimenti.
“Con questa ultima fase si completerà il grande lavoro di ristoro degli enormi danni che tale evento meteorologico aveva causato nel novembre 2019 a tutta la Città – ha dichiarato Brugnaro, già Commissario straordinario – e che aveva visto la gestione del pronto ripristino con la liquidazione di oltre 5.000 istanze di “lettera C)”, tra privati ed imprese, avvenute già a ridosso dell’emergenza e nonostante la fase pandemica, per un totale di oltre 34 milioni di Euro”.
Come accedere ai risarcimenti
A partire dal 27 novembre sarà possibile confermare la propria richiesta accendendo a una nuova piattaforma di inserimento dati.
Un’operazione necessaria per ottenere il ristoro.
Potrà farlo, accedendovi con Spid, Cie o CNS, solo chi ha già presentato la domanda nei termini previsti dall’Ordinanza del 2020 allegando la perizia.
Servizi utili per aver chiarezza
Dalla piattaforma sarà richiesto il numero della pratica e il codice fiscale del richiedente.
Nel nuovo portale ogni dubbio potrà essere chiarito accedendo a una sezione contenente apposite FAQ (le domande principali che ci si potrebbe porre all’atto della compilazione), così come si potranno visionare le tabelle con l’elenco dei beni ammissibili al ristoro e le relative percentuali di rimborso. A disposizione, inoltre, c’è il servizio Dime, che si può chiamare al numero 041.041 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.00.
Attenzione ai tempi
Il termine ultimo per confermare la propria richiesta e per integrare, qualora servisse, la domanda originaria, è il 29 febbraio 2024.
“Superato tale termine senza il completamento delle azioni richieste – sottolinea il sindaco – non sarà più possibile ricevere alcun rimborso”.
I criteri usati per la definizione delle percentuali
Come chiarisce il Decreto, le percentuali sono state calcolate sul minor valore tra perizia e fattura presentati tra 2019 e 2020 in caso di lavori già eseguiti.
Nel caso in cui i lavori non fossero stati ancora fatti, in tutto o in parte, è importante integrare la domanda. Si possono completare anche successivamente al termine del 29 febbraio ma saranno risarciti, nelle percentuali previste, solo se prima si è presentato richiesta e se poi si allega il corrispettivo fiscale.
La Guardia di Finanza e altri organi di controllo avranno accesso alle dichiarazioni e alle documentazioni presentate al fine di poterne verificare la veridicità.
I risarcimenti dal 2019 a oggi
Il bando per la richiesta dei risarcimenti era uscito già il 27 novembre 2019 suddividendo in cinque lettere le tipologie di richieste di risarcimento da parte di cittadini e imprese nonché gli interventi da eseguire con urgenza in città.
La “A” riguardava i danni alle persone. Sotto la lettera “B” ricadevano invece i lavori che i soggetti attuatori (da Insula, a Veritas ad Avm) hanno svolto per ripristinare le funzioni della città.
20 milioni di euro erano per questi interventi stati stanziati immediatamente. Altri 41 in seguito.
La lettera “C” riguardava i danni “minori” per entità, ma più importanti nell’ottica della quotidianità. Si trattava infatti dei costi per ripristinare urgentemente case o attività. Per i privati dunque erano stati previsti risarcimenti che coprivano cucine, camere da letto e attrezzature essenziali. La cifra massima riconosciuta per la lettera C era di 5 mila euro. 20 mila per le aziende.
Tutto ciò che non rientrava tra i beni indispensabili è stato ricompreso nella lettera “E”, quella che sarà risarcita a partire da dicembre.
Consuelo Terrin