I risultati di uno studio norvegese: non è necessario allenarsi per più tempo per contrastare la sedentarietà e ridurre la mortalità
Tutti sanno che la pratica sportiva e la salute vanno a braccetto. Ma non serve essere degli atleti super allenati per godere dei benefici del movimento fisico: per vivere più a lungo, è sufficiente contrastare, con costanza, la sedentarietà per appena 22 minuti al giorno. Anche non continuativi.
È il risultato a cui è giunto un team di ricercatori dell’Università norvegese di Tromso sulla base dello studio “Attività fisica misurata tramite dispositivo, tempo sedentario e rischio di mortalità per tutte le cause: un’analisi dei dati dei singoli partecipanti di quattro studi prospettici di coorte”, pubblicato sul British Journal of Sports Medicine.
La sedentarietà e il rischio di morte
Nella società moderna, è il punto da cui sono partiti gli studiosi, si fa sempre meno attività fisica. “L’eccesso di tempo passato da seduti – ha sottolineato Edvard H. Sagely, primo autore della ricerca norvegese – sta aumentando i rischi di malattie e morte prematura”.
Si è provato così a capire se un’attività fisica, da moderata a vigorosa, sia in grado di modificare l’associazione tra tempo sedentario e mortalità.
A tal fine, sono stati analizzati di dati relativi a 11.989 partecipanti di età superiore ai 50 anni, per il 50,5% donne, a 4 studi prospettici svolti tra il 2003 e il 2016 in Norvegia, Svezia e Stati Uniti. La loro attività fisica è stata misurata attraverso l’accelerometria dell’anca, associando i dati al tempo sedentario di ciascuno, con aggiustamenti per sesso, istruzione, indice di massa corporea, fumo, alcol, malattie cardiovascolari, cancro, diabete ed età.
Tra i partecipanti allo studio, 805 persone (il 6,7%) sono decedute durante il follow up. E si è arrivati alla conclusione che “più di 12 ore sedentarie al giorno, rispetto a un valore di riferimento di 8 ore, erano associate a un rischio di mortalità più elevato del 38%, ma solo tra coloro che hanno accumulato meno di 22 minuti giornalieri di attività fisica da moderata a vigorosa”.
Quanto sport fare e come farlo
Lo studio ha concluso anche che “livelli più elevati di attività fisica da moderata a vigorosa sono associati a un minor rischio di mortalità indipendentemente dalla quantità di tempo trascorso sedentario”. Per esempio, bastano 10 minuti giornalieri per ridurre il rischio tra il 28% e il 55% “nell’intero spettro dei tempi sedentari”. E, per arrivare ai fatidici 22′, non è necessario concentrarli tutti in un’unica sessione.
I risultati dello studio sono in linea con le più recenti linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, per il mantenimento di un buono stato di salute, ha quantificato in 150 minuti di allenamento moderato (cioè, in media, 21,4 minuti al giorno…) o 75′ di allenamento intenso ogni settimana.
A Venezia Amici del cuore e Reyer insieme per promuovere uno stile di vita sano e attivo
Uno “stile di vita attivo” per vivere più a lungo in salute è consigliato anche dagli “Amici del cuore Terraferma veneziana”.
L’associazione ha rinnovato ora la partnership con la società Umana Reyer Venezia, per l’effettuazione al palasport Taliercio, in occasione delle partite del campionato di basket di Serie A, di screening cardiologici gratuiti tra gli spettatori che si prenoteranno. Sarà distribuito anche un volantino che, tra l’altro, consiglia un’attività motoria praticata in modo costante e fornisce semplici indicazioni su come monitorare con un contapassi il proprio stile di vita.
La scala parte da meno di 5 mila passi al giorno, che corrispondono alla sedentarietà, fino a 12.500, per uno stile “molto attivo”.
Alberto Minazzi