Spunta Quota 104 per le pensioni, aumenta il bonus nidi, viene rifinanziato il Fondo di garanzia per la prima casa. Ma entra la stretta sulle colf. Aumenti per sigarette e assorbenti femminili
Inizia a circolare la bozza della nuova Legge di Bilancio. E non è del tutto scontata.
Rispetto a quanto emerso nei giorni scorsi, infatti, come segnalano le agenzie di stampa, ci sarebbero alcune novità e alcuni dietro front.
La prima novità, già però preannunciata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni, riguarda l’incremento del fondo sanitario nazionale di 3 miliardi di euro già nel 2024. Diventeranno 4 nel 2025 e 4,2 miliardi a decorrere dal 2026.
La seconda è Quota 104. In materia pensionistica, questa nuova possibilità di pensione anticipata è pensata per chi ha almeno 41 anni di contributi e ha raggiunto i 63 anni di età. Prevede però un ricalcolo contributivo con una decurtazione per gli anni di versamento precedenti al 1996.
Per coloro che, pur avendo i requisiti, decidono di non uscire dal mondo del lavoro, subentrerà invece il “bonus Maroni”, che consentirà di trovare in busta paga i contributi previdenziali a carico del lavoratore.
Infine, le finestre pensionistiche passeranno nel 2024 a 6 mesi per il settore privato e a 9 per il pubblico.
Bonus nido e prima casa
Aumenta, rispetto a com’era stato prospettato, anche il bonus nido.
Le famiglie con Isee fino a 40 mila euro e con nuovi nati in un nucleo in cui già ci siano un fratello o una sorella under 10 potranno contare su un contributo di 2100 euro per il nido.
Il bonus nido arriva così a coprire una spesa di 240 milioni di euro per il 2024 e destinata a crescere.
Sono previsti infatti 254 milioni di euro per il 2025, 300 milioni di euro per il 2026, 302 milioni di euro per il 2027, 304 milioni di euro per il 2028 e 306 milioni di euro annui per gli anni successivi.
Ugualmente, sono stati stanziati altri 282 milioni di euro a copertura del Fondo di garanzia per la prima casa per il 2024.
Capitolo stipendi e pensioni
Confermato, nella Legge di Bilancio 2024, il taglio del cuneo fiscale, i cui effetti sugli stipendi si potranno vedere da gennaio per i lavoratori dipendenti ma non per i rapporti di lavoro domestico. E’ previsto dunque un esonero, senza che questo incida sulle tredicesime, “sulle quote dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”. Tale esonero diventerà nel 2024 di 7 punti “con retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non superiore all’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato del rateo di tredicesima”.
Per la carta “Dedicata a te e fondo indigenti” sono stati accantonati 615 milioni di euro mentre, per quanto riguarda le pensioni, la Legge di Bilancio, così come si legge nella bozza in circolazione, prevede una rivalutazione automatica “per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo Inps, nella misura del 100 per cento; per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo Inps e con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi: nella misura del 90 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo Inps”.
Riduzioni e aumenti
Confermata anche la riduzione del canone Rai, che sarà portato a 70 euro.
Il servizio, nel 2024, costerà allo Stato 430 milioni di euro.
Se diminuisce il costo dell’abbonamento televisivo, aumenta invece quello degli assorbenti femminili, per i quali viene soppressa l’imposta agevolata dell’Iva al 5%.
Aumenti sono in arrivo anche per sigarette e tabacco riscaldato: dai 10 ai 12 centesimi in più. Potrebbe arrivare anche a 30 centesimi in più a busta il tabacco trinciato.
Non saranno escluse da aumenti neanche le e-cig, per le quali sembra esser stata decisa una tassazione pluriennale con aumenti dell’1% a partire dal 2025 e dal 2026 per i liquidi, con o senza nicotina.
Una stretta è infine prevista per il lavoro domestico, del quale il governo intende contrastare l’evasione fiscale con controlli attraverso lo scambio di informazioni tra le banche dati.
Consuelo Terrin