Daniele Manni è stato selezionato nella categoria “Innovation in Education” assieme a 12 colleghi dall’Inghilterra, India, Grecia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Malesia e Kazakistan
Il 31 ottobre volerà a Dubai per la cerimonia finale, quella durante la quale sarà annunciato il vincitore assoluto dei GESS Education Awards 2023 che celebrano il successo degli insegnati nel settore educazione. Intanto sta lavorando sodo con i suoi alunni.
Quando Metropolitano.it lo raggiunge al telefono, Daniele Manni si trova nell’Istituto di Lecce Galilei Costa da dove tutto è partito e nel quale insegna informatica da ben 33 anni ed Educazione all’Imprenditorialità da 20.
Risponde con voce squillante e carica di contagioso entusiasmo: “E’ indubbiamente un grande orgoglio essere tra i 13 finalisti al mondo di questo importante premio. Certo se dovessi risultare primo si moltiplicherebbe ma già questo basta per dire che ho vinto”.
Certo è che le attività e le pratiche didattiche innovative del docente pugliese hanno convinto la giuria dei Gess Education Awards al punto da farlo arrivare a questo importante risultato. E’ infatti l’unico docente italiano tra tutti i cento finalisti nelle 9 categorie.
La didattica innovativa
Daniele Manni ha 64 anni e da quando ha iniziato a insegnare ha messo in pratica un metodo inedito.
Il docente aiuta gli studenti a creare startup, ha ideato un percorso quadriennale di auto-imprenditorialità, ha concepito la scuola studente-centrica e i suoi alunni creano imprese sociali di grande impatto. Una didattica atipica fatta di concretezza e pratica per cercare di portare i ragazzi a trovare la loro strada valorizzando le capacità di ciascuno e seguendo ciascuno nel proprio percorso.
“All’inizio – spiega Daniele Manni – gli studenti in un certo senso subivano la mia metodologia, ma da sette anni a questa parte scelgono consapevolmente questo percorso. La mia didattica differente rispetto a quanto conosciamo nelle scuole italiane è stata probabilmente influenzata dalla mia prima formazione di studente in Canada, dove sono stato fino a 11 anni. Lì l’insegnamento è molto pragmatico, ad esempio si studiano le scienze nei boschi. Arrivato in Italia l’ho messo in pratica con i miei alunni”.
Per l’infaticabile professore, la candidatura alla finale dei GESS Education Awards è solo la punta dell’iceberg perché, nella sua lunga carriera, già nel 2015 è arrivato tra i 50 finalisti al mondo al Global Teacher Prize (il “Nobel” degli insegnanti); nel 2018 e 2020 ha conquistato il podio degli Entrepreneurship and Innovation Teaching Awards e, sempre nel 2020, è stato il primo docente italiano a vincere il Global Teacher Award, mentre in Italia ha ottenuto il titolo di Docente dell’Anno.
L’educazione all’imprenditorialità nella scuola studente-centrica
Il docente di Lecce da 20 anni sprona e accompagna tutti i suoi studenti, a partire dai 14 anni, nella creazione e conduzione di micro idee imprese reali (startup)
“E’ una pratica -sottolinea Daniele Manni – perché chi vuole diventare realmente imprenditore possa avere le basi e l’esperienza per farlo, acquisendo una mentalità che porti al problem solving, a lavorare in team, alla resilienza e al pensiero critico. Oltre a saper parlare in pubblico, imparare la gestione dell’errore e del fallimento e, soprattutto, la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità”. Un’esperienza che il docente fa praticare anche a studenti di seconda e terza media.
Per far tutto questo, Daniele Manni ha capito di dover trasformare la scuola da programma-centrica, con grande attenzione ai programmi da svolgere, a studente-centrica, al cui centro vi sono i talenti, le passioni, le aspirazioni e le potenzialità di ogni singolo studente. La scuola dunque vista come un atelier di stimoli, un osservatorio di interessi da coltivare e sviluppare.
Il percorso sperimentale quadriennale unico in Italia e le startup di successo dei suoi studenti
Grazie a Daniele Manni, nel 2017 il Ministero dell’Istruzione ha approvato il progetto improntato all’auto imprenditorialità presentato dall’Istituto Galilei Costa di Lecce.
Si tratta di un metodo rivoluzionario, che porta al diploma in quattro anni, che prevede ore di lezione in copresenza tra diversi docenti, nuove discipline non convenzionali come il debate (un dibattito svolto con tempi e regole prestabiliti nel quale due squadre sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento assegnato dall’insegnante, ponendosi in un campo PRO o nell’altro CONTRO, ndr), la creatività, il changemaking, la comunicazione e l’applicazione di nuove tecniche didattiche come lo storytelling, la classe capovolta e l’apprendimento cooperativo. Oltre a numerosi incontri con imprenditori di successo e giovani startupper.
I successi, anche per i suoi studenti, non si sono fatti attendere, tanto che alcuni di loro hanno realizzato importanti startup in vari settori.
Tra questi, Mirko Cazzato con il suo movimento contro il bullismo “Mabasta” (Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti) nato nel 2020 e Francesco Tortorelli con “Ecoist”i per insegnare agli adulti il rispetto per l’ambiente e le cose pubbliche. O anche Alberto Paglialunga, che 12 anni fa ha dato vita alla startup “Deghi”, un e-commerce di arredi per bagno e mobili da giardino che fattura centro milioni di euro l’anno e dà lavoro a 250 giovani.
Silvia Bolognini