La raccomandazione dell’Unione Europea agli Stati membri mira a ridurre le tonnellate di rifiuti elettronici prodotti
Nel solo 2022, evidenzia un rapporto della Banca Mondiale, sono stati abbandonati 16 milioni di cellulari: mettendoli uno sopra all’altro, la torre che risulterebbe sarebbe alta 50 mila km. Inoltre, sottolinea l’Unione Europea, sono 700 milioni i telefoni cellulari che giacciono inutilizzati nei cassetti degli abitanti della sola Ue.
Il tasso di raccolta dei dispositivi elettronici è infatti inferiore al 5%.
Bastano queste cifre per capire quanto il tema dello smaltimento del cellulare sia decisamente di attualità. Ed è per questo che l’Unione ha deciso di inviare agli Stati membri una serie di raccomandazioni per facilitare la restituzione di smartphone, tablet e laptop inutilizzati.
I vantaggi che ne deriverebbero, infatti, sono molteplici. Da un lato, la riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’economia circolare. Dall’altro, un concreto tornaconto economico per chi rispetterà le norme di corretto conferimento.
Sconti in arrivo per chi rottama il cellulare
Gli incentivi finanziari previsti dall’Europa per la restituzione dei dispositivi potranno tradursi in sconti, buoni o premi in denaro per chi consegna i device, sia non funzionanti che ancora potenzialmente in grado di funzionare, ma accantonati e non utilizzati.
Le raccomandazioni Ue comprendono anche l’introduzione di strumenti per valutare il valore dei dispositivi, la previsione di modalità semplificate per il ritiro degli apparecchi, attraverso l’utilizzo anche di buste o etichette prepagate per l’invio tramite posta, e l’aumento della visibilità e della comodità dei punti di raccolta.
I cellulari e le materie prime
Un cellulare, anche se non più utilizzabile, è del resto una potenziale fonte di importanti materie prime, la cui scarsità relativa sta incidendo sull’aumento dei costi. E uno studio di E-waste Lab di Remedia, in collaborazione con il Politecnico di Milano ha quantificato le quantità di metalli e materiali preziosi presenti all’interno di uno smartphone.
Un semplice apparecchio moderno di telefonia mobile racchiude dunque 9 grammi di rame, 11 di ferro, 1 di terre rare, 250 milligrammi di argento, 24 di oro, 9 di palladio, oltre a 65 grammi di plastica.
Da fine 2024 il caricabatterie unico
Le nuove raccomandazioni sono in linea con gli obiettivi perseguiti anche dalla legge, approvata la scorsa primavera, che prevede l’utilizzo di un unico caricabatterie, con standard “Usb C” per tutti i dispositivi elettronici come cellulari, tablet, e-reader, fotocamere, consolle per videogiochi, cuffie, auricolari, altoparlanti portatili, mouse e tastiere per computer e sistemi di navigazione.
La novità entrerà in vigore da fine 2024, mentre lo standard unico per i computer laptop è previsto dal 2026. Si calcola che il risparmio annuo ammonterà a circa 200 milioni di euro, con una notevole riduzione anche dei rifiuti elettronici, visto che attualmente se ne legano ai caricabatterie almeno 11 mila tonnellate.
Alberto Minazzi