Meloni: “Una misura necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente”. Ripristinati i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. Una cinquantina le persone attenzionate in Italia
La rotta balcanica, corridoio privilegiato verso l’Italia, preoccupa. Così come i lupi solitari e “il livello di minaccia di azioni violente che è aumentato all’interno dell’Unione Europea”.
L’Italia così, come altri otto Paesi (Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia) notifica alla Commissione Ue la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen.
E ripristina i controlli ai confini con la Slovenia, dove “le misure di polizia alla frontiera -comunica una nota di Palazzo Chigi – non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”.
Il timore delle cellule sparse
D’altra parte, basta guardarsi attorno.
Dopo l’attentato di Bruxelles del 17 ottobre, i livelli di allerta erano già stati alzati.
Ma dopo la tragedia dell’ospedale Al Ahli Arabi Baptist di Gaza, colpito da un missile che ha causato centinaia di morti, la tensione raddoppia perché, rileva il ministro della Difesa Guido Crosetto “può portare magari cinque, dieci, cento persone a pensare di dover vendicare una cosa che magari non sappiamo neanche da chi sia stata causata e questo è imprevedibile”.
I temuti “lupi solitari”.
Quelli che colpiscono senza per forza di cose essere dei militanti di Hamas a tutti gli effetti.
E’ un fenomeno “liquido” quello che il mondo, in questo momento si trova ad affrontare. Con tante potenziali cellule impazzite che costringono anche le modalità investigative classiche ad adattarsi al nuovo contesto.
Il vertice tra governo e intelligence contro il terrorismo
Ieri, dopo che gli scali francesi di Nizza, Nantes, Lille, Lione, Tolosa e Beauvais sono stati costretti ad evacuare le persone presenti e a chiudere per alcune ore a causa di un allarme bomba, dopo che la medesima situazione si è verificata per la terza volta in cinque giorni nella reggia di Versailles, sempre in Francia e all’aeroporto di Ostenda, in Belgio, dopo le due molotov scoppiate davanti a una sinagoga in Germania e dopo che l’allarme, poi rientrato, è scattato anche in una scuola ebraica del Ghetto di Roma, città nella quale tra l’altro c’è stato anche un accoltellamento in strada da parte di un giovane marocchino, poi risultato estraneo a matrici terroristiche, tra governo e intelligence si è tenuto un nuovo vertice.
Da lì la decisione di annunciare la sospensione degli accordi di Schengen, una misura “che si è resa necessaria – ha spiegato subito dopo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale”. Non solo. “”Con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi – ha scritto anche sui suoi canali social la premier – abbiamo comunicato in sede europea la decisione del Governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. Ne abbiamo parlato con i colleghi sloveni ai quali abbiamo rinnovato la nostra piena collaborazione sul contrasto ai flussi di migranti illegali”.
“Una decisione che permette di controllare meglio il flusso di persone in entrata e in uscita nel contesto della rotta balcanica” – ha motivato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Cirani”.
Identificazioni sulle navi di linea
Ma non sarà solo in questo contesto che saranno rafforzati i controlli in entrata nel nostro Paese, dove già sono stati individuati 28 mila obiettivi sensibili ora sotto la lente d’ingrandimento dell’intelligence e dove i riflettori sono puntati anche su una cinquantina di persone radicalizzate in Italia.
Tra le decisioni prese nel corso dell’ultimo vertice anti terrorismo, infatti, c’è anche l’identificazione, con apparecchiature per il foto segnalamento, sulle navi di linea “per ridurre a zero la possibilità che siano trasferite da Lampedusa alla terraferma persone di cui ignoriamo l’identità”, precisa il prefetto Valerio Valenti, commissario delegato allo stato di emergenza per i migranti.
Le nuove regole riducono gli spazi di libertà ai quali il Trattato di Schengen ci avevano abituati, senza controlli di frontiera negli Stati Ue.
Con la sua sospensione, sia pur temporanea, cambiano molte cose, soprattutto per il pendolarismo transfrontaliero che coinvolge 1,7 milioni di persone e con ripercussioni anche economiche stimate dalla Commissione europea in una cifra compresa tra i 100 e i 230 miliardi di euro nell’arco di 10 anni.
Vertice Ue sul terrorismo
Nel frattempo, stamani si sono riuniti a Lussemburgo i ministri dell’Interno dei Paesi dell’Unione Europea.
“Abbiamo discusso – ha reso noto la ministra dell’Interno Annelies Verlindendello – dello scambio di informazioni tra le nostre intelligence e di come combattere l’immigrazione illegale per assicurarci che eventi come quelli dei giorni scorsi non accadono di nuovo”, .
Consuelo Terrin