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Capitale Italiana della Cultura 2026: Treviso tra le 10 città finaliste

Capitale Italiana della Cultura 2026: Treviso tra le 10 città finaliste

La città della “Marca Gioiosa et Amorosa” in lista con altre 26 candidate. La proclamazione il 29 marzo

Treviso è tra le dieci città finaliste per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026.
Il ministero della Cultura ha reso noto infatti che la Giuria presieduta da Davide Maria Desario, valutate le 26 candidature presentate, ha scelto i 10 progetti e i dossier delle 10 città che saranno a breve convocate nei giorni 4 e 5 marzo 2024 per le audizioni pubbliche.
Treviso è nella rosa delle finaliste, assieme ad Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L’Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini e l’ Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).

Zaia: “Treviso ha tutte le carte in regola per concorrere a questo titolo”

La collocazione tra le dieci finaliste è già un premio alle intuizioni di chi ha pensato e presentato la candidatura ma è anche un riconoscimento che lascia sperare in ulteriori successi – ha commentato la notizia il presidente della regione Veneto Luca Zaia -.Treviso, con la sua tradizione di accoglienza, ha tutte le carte in regola per concorrere al titolo di Capitale italiana della Cultura, sia come città con il suo centro storico, la sua storia, i suoi tesori artistici, i suoi musei, le sue biblioteche e i personaggi che ne hanno segnato la vita sia come capoluogo della Marca, territorio la cui rilevanza è universalmente riconosciuta. Mi rallegro con il sindaco Mario Conte per il raggiungimento di questa prima importante tappa e lo ringrazio per l’impegno profuso dal Comune insieme a tutte le istituzioni, associazioni e organizzazioni riunite tra i promotori e i patrocinatori dell’iniziativa”.

Il dossier “I Sensi della Cultura” di Treviso

Con un ricco dossier e un contenuto di ben 35 progetti, Treviso ha depositato a Roma la propria candidatura “capitale della Marca Gioiosa et Amorosa”.
Già nel logo, realizzato dallo studio Heads su idea del maestro Renato Casaro, sono sintetizzati i 5 punti cardine sui quali la si basa la proposta trevigiana: i sensi della cultura intesi come significato, direzione, rigenerazione, promozione e valorizzazione.
300 gli eventi che daranno loro forma. Tra questi, la sezione “Convivium”, dedicato ai tanti prodotti tipici, alle tradizioni culinarie della città, alle pratiche agricole e produttive e ai locali.

In vista di Milano-Cortina 2026

«Treviso negli ultimi anni ha investito risorse ed energie per migliorare la propria offerta culturale e il proprio posizionamento strategico – ha sottolineato il sindaco Mario Conte -. Abbiamo puntato su un miglioramento qualitativo della programmazione, attraverso attività come mostre e rassegne culturali, il restauro e l’ampliamento dei Musei, il salvataggio e la valorizzazione di Fondazioni culturali, il sostegno ai Festival, l’acquisizione del Teatro Comunale. Il 2026 – ha concluso – sarà un anno importantissimo per il Nord Est. La collocazione geografica e la connotazione storico-culturale di “porta di accesso alle Dolomiti” si prospettano di importanza strategica in previsione di alcuni eventi di importanza internazionale, come le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina ».

Le città candidate a Capitale Italiana della Cultura 2026

Sono 26 le città che hanno presentato al MiC la propria candidatura.
Rappresentano 14 regioni e sono ben distribuite tra nord e sud del Paese.
Treviso si presenta con la sua immagine stilizzata di Piazza dei Signori, cuore urbano della città « con l’idea del fluire dei canali e dei fiumi e il dolce profilo delle colline. Un simbolo che unisce idealmente – si legge nell’illustrazione del progetto – il cuore della città e tutta la Marca e il patrimonio storico-monumentale a quello ambientale e paesaggistico».

“Dare un senso alla storia e plasmare il futuro”

«Abbiamo prodotto un dossier che fotografa una realtà viva e dinamica ma che proprio grazie al titolo di Capitale della Cultura potrebbe fare un grande salto di qualità – commenta il sindaco Conte -. Con questo dossier vogliamo dire grazie a tutti coloro che contribuiscono a “fare cultura”. Ci riempie di orgoglio l’unanime volontà da parte di tutte le istituzioni del territorio, delle associazioni di categoria, delle associazioni culturali e delle fondazioni territoriali e cittadine di partecipare a questo grande progetto. Insieme vogliamo dare senso alla nostra storia, passata e presente, e plasmare il futuro ».

Il titolo ambito nato nel 2016

Nel frattempo, Capitale italiana della cultura nel 2024 sarà Pesaro e nel 2025 Agrigento.
Nel 2023 sono ancora, insieme, Bergamo e Brescia.
La prima è stata Mantova. Era il 2016.
Tra le 26 candidate di quest’anno ci sono, solo per citarne alcune, Cosenza, Pantelleria, Rimini, Lucca, Latina, Marcellinara, Nuoro e 4 Unioni dei Comuni di Puglia, Umbria e due di Toscana.
Alla città vincitrice, per la realizzazione del programma, spetterà un contributo statale di un milione di euro.

Consuelo Terrin

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