Secondo la commissione vigilanza le difficoltà di ricezione del segnale in alcune zone dipenderebbero anche dal cambiamento climatico
Sarà magari capitato anche a voi di voler sintonizzare il televisore su un canale Rai e di non riuscire a farlo, oppure di veder saltare l’immagine mentre si sta seguendo il programma scelto. Non passa giorno senza che vi siano segnalazioni in Veneto di mancata ricezione del segnale della tivù di Stato.
Succede in particolare nella provincia di Treviso e in provincia di Venezia da San Donà a Jesolo fino a Portogruaro e nei comuni dell’entroterra.
Al punto che per il comune di Jesolo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dato parere tecnico positivo temporaneo, nelle more del passaggio al DVB-T2, all’attivazione di un impianto operante sul canale 30 in deroga al PNAF19 per superare le criticità.
Da parte sua la commissione vigilanza Rai spiega che il mutamento climatico sta dando più di qualche problema e per questo motivo la Rai ha sottoposto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy alcune proposte di interventi per arginare i problemi.
In commissione è stato spiegato che le difficoltà di ricezione segnalate in Veneto sono da attribuire a caratteristiche proprie del segnale radioelettrico.
Queste soprattutto nel periodo estivo e durante le prime ore del mattino o al calar del sole favoriscono fenomeni di anomala propagazione causate dalle variazioni nell’indice di rifrazione dell’atmosfera.
Tali fenomeni favoriscono l’arrivo di segnali di alcuni trasmettitori posti a lunga distanza, come per esempio in Emila Romagna, che per effetto della riduzione delle frequenze disponibili vanno a condividere l’uso della medesima frequenza.