I fedeli ricordano oggi il Papa del sorriso e degli umili: il veneto Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I
Il suo pontificato è durato appena 33 giorni.
E sono passati 45 anni dalla sua morte, di cui si celebra oggi la ricorrenza, avvenuta il 28 settembre 1978.
Eppure, Papa Luciani, il “Papa del sorriso e degli umili“, dichiarato beato nel 2022, è rimasto nel cuore di tutti.
Era il Papa tra la gente, poco amante degli sfarzi e sempre pronto a tendere una mano verso i bisognosi.
Non è un caso che abbia scelto per il suo stemma episcopale la parola “humilitas”, che ha caratterizzato l’intera sua vita.
Umile tra i bisognosi
Figlio di un operaio che era dovuto emigrare in Svizzera, restò fedele a quanto proprio il padre, quando entrò in seminario, gli scrisse in un biglietto: “Spero che quando tu sarai prete, starai dalla parte dei poveri, perché Cristo era dalla loro parte”.
Così, da prete (fu ordinato nel 1935) e una volta diventato Papa ( scelse il doppio nome di Giovanni Paolo I, era il 23 settembre 1978), ha fatto.
Nel mezzo, le esperienze maturate da vescovo (dal 1958) di Vittorio Veneto e, dal 1970, da patriarca di Venezia.
In laguna lo conoscevano tutti personalmente e il martedì le persone in difficoltà avevano modo di incontrarlo al piano terra del Palazzo Patriarcale, dove scendeva appositamente per ascoltarle e, se possibile, aiutarle.
Come ha raccontato Don Ettore Fornezza, che di Papa Luciani fu amico e crucifero, nel suo libro “Nostalgia di un sorriso”, non era raro che scendesse con dei soldi in tasca e che li desse a chi risultava più bisognoso.
Il Papa predestinato
Albino Luciani, nei suoi soli 33 giorni di pontificato, riuscì a imprimere una svolta alla Chiesa Cattolica romana.
Nato a Canale d’Agordo, nel bellunese (Veneto), nel 1912, era molto devoto alla Madonna di Fatima e tornò, nel 1977, da un pellegrinaggio in Portogallo, molto scosso.
Aveva richiesto un incontro riservato con Suor Lucia dos Santos, che gli avrebbe rivelato il terzo segreto di Fatima.
Allora Albino Luciani era ancora Patriarca a Venezia, dove, già qualche anno prima, nel 1972, aveva ricevuto Paolo VI in visita pastorale.
“Al termine della Messa in piazza San Marco il Pontefice -si legge in “Nostalgia di un sorriso” – si tolse la stola papale, la mostrò alla folla e la mise sulle spalle del Patriarca Luciani davanti a ventimila persone, facendolo arrossire per l’imbarazzo. La stampa disse che Paolo VI aveva scelto il suo successore”.
Lasciò Venezia il 10 agosto 1978. Era iniziato il conclave dal quale sarebbe uscito Papa il 26 agosto.
33 giorni dopo, moriva. Era il 28 settembre 1978 e il mondo si sentì per quella morte sbigottito e solo.
La beatificazione
Nel 2022 è stato beatificato per l’inspiegabile guarigione, in Argentina, di Candela Giarda, una giovane affetta dalla patologia rara della sindrome epidemica da infezione febbrile.
Secondo i medici non c’era speranza che si potesse salvare.
I genitori, su suggerimento di padre José Dabusti, della parrocchia di Nuestra Senora de la Rabida, si rivolsero in preghiera, chiedendone l’intercessione, proprio a lui, Papa Giovanni Paolo I ottenendone la grazia. Candela Giarda, infatti, si è gradualmente ripresa e vive attualmente una vita normale.