Tre giorni di sport e di salvaguardia ambientale: oltre cento atleti di quindici Paesi in gara a Genova
Correre e, al tempo stesso, pulire le strade e le zone in cui si pratica attività fisica per dare – letteralmente – una mano al pianeta.
È il nuovo sport chiamato Plogging, nato dall’unione del termine inglese “jogging” e dello svedese “plocka upp – raccogliere”, e il cui Campionato mondiale, per la terza edizione, si svolgerà da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre 2023 per le vie di Genova, tra la città, il mare e il parco delle Mura, luogo dove verranno incoronati i nuovi campioni di disciplina. Saranno più di 100 gli atleti partecipanti, provenienti da 15 diverse nazioni: sei in più rispetto alla passata edizione svoltasi a Torino nel 2022.
L’evento, dall’anteprima alle dimostrazioni urbane e acquatiche
L’anteprima dell’evento si terrà giovedì 28 settembre al teatro di Campomorone con lo spettacolo Non c’è un Pianeta B di Roberto Cavallo, saggista e agronomo, nonché direttore di gara e ideatore della competizione internazionale.
Seguirà, nella prima giornata ufficiale dell’evento, la Plogging child al centro sportivo “Felice Ceravolo” di Lagaccio: si tratta di un progetto di educazione ambientale di sensibilizzazione rivolto alla gioventù del territorio. La sera, alle 21, la cerimonia di apertura a Palazzo Ducale, con la consegna dei pacchi gara.
L’inusuale punteggio: tempo, distanza, dislivello e rifiuti raccolti
Le finali del Campionato mondiale di Plogging si terranno invece nella mattinata di sabato 30 settembre: partenza e arrivo sempre dal centro sportivo di Lagaccio per la corsa pulitrice del parco delle Mura. Alle 15.30, dopo l’arrivo, i giudici di gara apriranno i sacchi per attribuire il punteggio a ogni concorrente in base a distanza percorsa, dislivello e rifiuti raccolti, la cui trasformazione in CO2 non emessa in atmosfera contribuirà alla classifica finale.
L’obiettivo è battere il record di 1.100 kg raccolti durante la seconda edizione del 2022, dove fu ripulita la valle olimpica di Torino 2006.
Sea Plogging
Le premiazioni avverranno solo al termine della manifestazione, nella mattinata di domenica 1 ottobre, dopo le due nuove dimostrazioni in ambiente urbano e marino.
Lo Urban Plogging è il progetto pilota per questo 2023: una competizione all’interno del centro storico genovese che impegnerà 50 atlete e atleti.
Contemporaneamente si svolgerà la dimostrazione di Sea Plogging a Marina di Genova, in collaborazione la Riviera Sailing Academy, dove i rifiuti abbandonati in mare verranno raccolti direttamente da una barca.
Il Campionato Mondiale di Plogging
Il Campionato Mondiale di Plogging anticipa gli eventi che si terranno l’anno prossimo nel capoluogo ligure, insignito del titolo di Capitale Europea dello Sport 2024.
“Un’opportunità unica per il nostro territorio – afferma l’Assessore allo sport e alle politiche giovanili della Regione Liguria Simona Ferro – grazie a questa competizione migliaia di cittadini liguri, tra cui molti giovani, possono conoscere da vicino e per la prima volta questa pratica virtuosa, capace di unire all’attività fisica la salvaguardia dell’ambiente, promuovere stili di vita consapevoli e sviluppare appieno il potenziale educativo dello sport”.
Il Plogging, nato nel 2016 su iniziativa dell’atleta svedese Erik Ahlström, ha trasformato il jogging in una attività green, trovando in Italia un terreno fertile.
Dopo le iniziative isolate di Bolzano, Firenze, Bari e Bologna – in periodo pre-Covid – il nostro Paese ha organizzato la prima edizione dei Campionati del Mondo, nel 2021, nelle alpi torinesi della Val Pellice. I primi a laurearsi campioni furono Elena Canuto e Pietro Olocco.
Correre e preservare l’ambiente
La creazione del Comitato Internazionale di Plogging risale al 2022: a farne parte sono AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, cooperativa E.R.I.C.A., Acea Pinerolese, Erik Ahlström con la sua associazione Plogga, Carlo Degiovanni e Sandro Fioravanti (invitato permanente).
“Correre in un ambiente naturale permette di apprezzare fino in fondo la bellezza dell’ambiente che ci circonda, che sempre più rischia di essere messo in crisi dalla pressione dell’uomo, delle sue attività e della sua disattenzione – dichiara Roberto Cavallo – La cosa più semplice per preservarlo è cercare di lasciare i sentieri, le strade e i luoghi che attraversiamo puliti e di raccogliere ciò che incontriamo abbandonato da altri”.
Damiano Martin