A Verona, torna il 57° salone della filiera tecno-marmifera, tra innovazioni tecnologiche e applicazioni dei materiali in architettura, design e lusso
La pietra è sicuramente il materiale di costruzione più antico.
Ma le sue applicazioni, nel terzo millennio, puntano ad andare al passo con i tempi, tra innovazioni tecnologiche e possibili nuove applicazione anche in mondi collaterali alla filiera di produzione lapidea: dall’architettura, al design, al lusso.
L’evoluzione della filiera tecno-marmifera è uno degli obiettivi che si pone “Marmomac”, il principale salone fieristico mondiale del settore, giunto alla 57^ edizione, che si terrà a Verona dal 26 al 29 settembre.
Un appuntamento che, come ha sottolineato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, “costituisce un vero snodo internazionale del business per il presente e il futuro del mercato lapideo”.
Le principali novità di Marmomac 2023
L’incremento del segmento legato alle soluzioni di design, connesse al mondo dell’arredo e in particolare del lusso, è una delle principali novità dell’edizione 2023 del salone.
Inoltre, il Padiglione 1 si rivolgerà alle aziende interessate a presentare la propria attività e produzione ad architetti, progettisti e interior designer, per poter proporre al pubblico manufatti o realizzazioni che esaltano il materiale stesso e la sua versatilità nell’utilizzo.
A fianco dei premi “New Best Comunicator Award” e “A matter of stone” (che metterà in mostra arredi, superfici, oggetti e ambienti che puntano su qualità, bellezza e versatilità della pietra), il progetto “The Plus Theatre” di Giorgio Canale proverà dunque a mettere in relazione la pietra naturale con le tecnologie più moderne, l’arte e il design coniugati in una visione innovativa che coinvolge le aziende stesse.
A tal fine, sono stati previsti inediti spazi espositivi dedicati a mostre di architettura, arte e complementi di arredo, con 4 mostre di sperimentazione tecnologica
Il tutto con la tradizionale presentazione delle ultime innovazioni tecnologiche e delle nuove applicazioni dei materiali lapidei, come lastre di pietra spesse pochi millimetri, stampate in 3D o per impieghi compatibili con l’ambiente.
L’evoluzione di Marmomac
L’edizione 2023 del salone veronese prosegue così il percorso di ripensamento del futuro dell’economia del settore avviato nel 2020, dopo l’esplosione della pandemia.
Marmomac nasce infatti all’interno di uno dei principali distretti italiani di estrazione e lavorazione della pietra naturale ed è riuscito ad affermarsi, con una visione a 360° dalla cava al prodotto lavorato, dalle tecnologie e i macchinari agli utensili, come il principale hub internazionale del comparto.
Tra business e aggiornamento professionale (previste conferenze, lezioni accreditate, incontri con gli autori delle opere esposte e presentazioni di progetti sperimentali realizzati da aziende e scuole professionali in collaborazione con dipartimenti universitari italiani ed esteri), l’evento riservato agli operatori del settore consente dunque di raccogliere e coniugare in un unico luogo il business al design e alla cultura del prodotto.
Dal 2021, poi, è attivo Marmomac Plus, strumento di networking attivo 365 giorni l’anno, che affianca e amplifica la fiera fisica con uno spazio virtuale aperto a tutte le aziende del settore, con già 1.268 realtà abbonate per circa 4 mila prodotti e 900 progetti.
Attraverso l’evoluzione del catalogo online, si rendono infatti possibili diverse ulteriori funzionalità di promozione e opportunità di collegamento.
Marmomac: organizzazione e numeri
Sono 4 i settori della fiera, suddivisi per categorie merceologiche: “Marmo, pietra & design”; “Blocchi e pietra grezza”; “Macchine e attrezzature”; “Utensili e prodotti chimici”. Per i 4 giorni di Marmomac sono attese 1.500 aziende da tutto il mondo (ai primi posti Italia con 474, Cina 347 e Turchia 238), con espositori da 54 Paesi e operatori accreditati da oltre 140 Nazioni. Numeri che ne testimoniano la crescita, visto che l’anno scorso gli espositori sono stati 1.200 (per il 56% internazionali) con 46 Paesi rappresentati e 47 mila visitatori, in arrivo da 131 Nazioni, con una percentuale di visite da parte di operatori internazionali pari al 63%.
Alberto Minazzi