In un confronto internazionale, alcuni dei maggiori glaciologi ed esperti del clima europei lanciano l’allarme. Il Manifesto con le 7 azioni di Legambiente
Arretramenti delle fronti glaciali e importanti perdite di volume.
Sono i mali che accomunano i ghiacciai italiani, austriaci e svizzeri.
I colpevoli sono ancora una volta la crisi climatica e il riscaldamento globale che li minacciano al punto tale che sono destinati a sparire.
E’ quanto emerso dal confronto internazionale avvenuto a Salecina, in Svizzera, tra alcuni dei maggiori glaciologi ed esperti del clima europei.
Per questo Legambiente, in occasione del bilancio di “Carovana dei ghiacciai 2023”, ha lanciato il “Manifesto per una governance dei Ghiacciai e delle risorse connesse”, un documento che propone sette azioni a livello internazionale per guardare a questo bene come a una risorsa importante la cui riduzione o scomparsa causa gravi conseguenze sulla pubblica sicurezza l’economia e l’ambiente.
Le risorse glaciali delle Alpi: un quadro allarmante
Esperienze e dati scientifici alla mano, il convegno sul tema ha messo in allarme gli esperti secondo i quali i ghiacciai dell’intero arco alpino, dall’Italia all’Austria e alla Svizzera, sono condannati a sparire.
Il Ghiacciaio del Rutor, in Valle d’Aosta, dal 1865 a oggi registra una perdita di superficie di circa 4 km quadrati, di cui 1,5 negli ultimi 50 anni; quello del Belvedere in Piemonte ha visto dagli anni 50 a oggi una riduzione della superficie del 20% e ha perso fino a circa 60 metri di spessore negli ultimi dieci anni.
In Lombardia il Dosdè Est ha perso il 47% della sua superficie con una media di 1,6 ettari, vale a dire circa 2,5 campi da calcio, all’anno.
Non se la passa meglio il Ghiacciaio del Mandrone in Trentino Alto Adige, parte del Ghiacciaio dell’Adamello, il più esteso d’Italia che dal 2015 a oggi registra una perdita di 50 ettari di superficie, l’equivalente di 70 campi da calcio.
Situazione critica anche oltre confine, in Svizzera, dove il Ghiacciaio del Morteratsch, il più grande del gruppo del Bernina delle Alpi grigionesi che, dal 1878 a oggi, si è arretrato di quasi 3 km, perdendo 23 metri solo nel 2022.
7 azioni per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse
Legambiente ha individuato in 7 azioni principali che compongono il Manifesto, la governance condivisa dei ghiacciai.
Tra queste, il confronto tra amministratori regionali e locali, gruppi di ricerca, associazioni e imprese, esortati anche a mettere in rete le esperienze provenienti da diverse situazioni geografiche, politiche e climatiche e la creazione di una rete di competenze multidisciplinari per costruire una Governance Europea dei Ghiacciai EGG.
Dal monitoraggio del rischio criosferico all’adattamento ai cambiamenti climatici nelle Alpi
Altre azioni del Manifesto per la governance dei Ghiacciai e delle risorse connesse sono la costruzione di un sistema europeo di monitoraggio del rischio criosferico (per criosfera si intende l’insieme delle terre ghiacciate), la collaborazione con le Università, i centri di ricerca e la scuola per sensibilizzare e accrescere la consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni e per sviluppare percorsi di formazione affinchè possano nascere nuove professionalità nel campo della mitigazione e dell’adattamento. Infine la valorizzazione e il coordinamento delle politiche internazionali per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nelle Alpi.