Società +

Premi Ig Nobel: quando la scienza strappa un sorriso

Premi Ig Nobel: quando la scienza strappa un sorriso

Assegnati i riconoscimenti 2023 agli studi più singolari: dal conteggio dei peli del naso dei cadaveri agli ingegneri che leccano le rocce

Vi siete chiesti come l’attività sessuale delle acciughe incida sulla miscelazione dell’acqua dell’oceano?
Ne dubitiamo. Ma se mai la questione avesse assillato i vostri pensieri, vi possiamo tranquillizzare: c’è chi l’ha affrontata scientificamente. E, sul tema, ha pubblicato, nel 2022, uno studio internazionale intitolato “Intenso mescolamento dell’oceano superiore dovuto a grandi aggregazioni di pesci che depongono le uova”.
Il pool di scienziati di Spagna, Galizia, Svizzera, Francia e Regno Unito che si è dedicato a questo lavoro ha visto ora premiati i propri sforzi con l’assegnazione di uno dei premi Ig Nobel 2023, quello per la Fisica, dedicati alle ricerche più bizzarre pubblicate sulle principali riviste scientifiche.

 

Ig Nobel
La cerimonia di premiazione della 33° edizione dell’Ig Nobel

Premi Ig Nobel: tra sorriso e riflessione

La prima reazione leggendo gli studi premiati è spontanea e istintiva: un sorriso, a volte anche una risata di gusto. E, in fondo, il nome stesso del premio (Ig Nobel, con quelle due lettere in più che generano un facile gioco di parole), ma anche quello della rivista che lo organizza (Annals of Improbable research, cioè letteralmente “gli annali della ricerca improbabile), giocano in tal senso.
Perché il mondo delle categorie, tra scienza e sociologia, a cui viene assegnato da 33 anni il riconoscimento affianca a studi già serissimi fin dall’etichetta, altri che, per quanto condotti con tutti i dovuti crismi, non possono non strappare l’ilarità e al massimo soddisfare qualche curiosità assai particolare.
Anche se in realtà, assicurano gli esperti, non manca anche una prospettiva scientifica.

Dalle rocce ai ragni: oltre la risata c’è di più

Prendiamo, per esempio, l’Ig Nobel 2023 per la Chimica e la Geologia.
Il vincitore, Jan Zalasiewicz, ha ricevuto il premio per aver spiegato, ancora nel 2017, perché a molti scienziati piaccia leccare le rocce.
Se l’idea può sembrare folle, in realtà l’attività ha un senso: sulle superfici bagnate, le strutture fossili e minerali risaltano nettamente, evitano i microriflessi e le microfiltrazioni che confondono su una superficie asciutta.
E che dire del premio per l’Ingegneria meccanica, assegnato a un team di ricercatori cinesi, malesi e statunitensi?
Il loro studio del 2022 individua un possibile utilizzo dei ragni morti nella realizzazione di pinze per applicazioni robotiche.
La natura è infatti talmente perfetta che le proprietà dei materiali biotici possono in questo caso eliminare la necessità di progettare artificialmente gli strumenti di presa meccanici.

Ig Nobel

 

 

Invenzioni potenzialmente utili?

L’Ig Nobel per la Salute, andato al coreano Seung-min Park, propone uno speciale sanitario da bagno, la “Stanford Toilet”, in possesso di tecnologie in grado di analizzare in tempo reale gli escrementi, ottenendo un monitoraggio sanitario personalizzato attraverso le analisi delle urine e delle feci, ma anche sfruttando un (a nostro parere inquietante…) sensore per le impronte anali.


Un prodotto che potrebbe risultare anche sensato. Così come, anche se forse solo nel Giappone che si è visto assegnare il premio, l’invenzione che è valsa l’Ig Nobel per la Nutrizione: bacchette e cannucce elettrificate per cambiare il gusto del cibo. Onestamente, invece, fatichiamo a capire cosa abbia spinto, in uno studio del 2020 premiato con l’Ig Nobel per la Medicina, a verificare nei cadaveri la presenza dello stesso numero di peli nelle due narici.

Ig Nobel

 

Le curiose categorie “sociologiche”

Appaiono sfuggenti anche le implicazioni degli altri 4 Ig Nobel 2023 : quelli per l’Educazione, assegnato a 8 scienziati di Hong Kong, Regno Unito, Paesi Bassi, Irlanda, Usa e Giappone che hanno studiato come dalla noia degli studenti derivi anche quella degli insegnanti e per la Comunicazione, al team sudamericano che ha analizzato le attività mentali di chi sa parlare al contrario, per la Letteratura e la Psicologia.
Nel primo caso, 5 scienziati di Francia, Regno Unito, Malesia e Finlandia hanno studiato le sensazioni di chi ripete una parola molte volte in pochissimo tempo. Nel secondo, riferito a uno studio addirittura del 1969, gli esperimenti hanno contato quanti passanti si fermano a guardare in alto quando vedono per strada altre persone estranee che lo stanno facendo.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  scienza