Il prezzo alla pompa continua a salire nonostante il calo del costo del barile di petrolio
I dati dell’Osservaprezzi del Ministero del Made in Italy avevano registrato, con l’aggiornamento basato sui dati comunicati dai gestori relativi ai prezzi delle 8 di mattina di mercoledì 6 settembre, il superamento della soglia psicologica di 2,1 euro nel prezzo medio praticato alla pompa per un litro di benzina in modalità “servito”.
La corsa al rialzo del costo dei carburanti, però, non accenna a fermarsi, nonostante il prezzo del barile di petrolio sia sceso sotto i 90 euro.
I rincari di settembre 2023
I rincari riguardano sia la benzina che il gasolio.
Il nuovo aggiornamento indica infatti un prezzo medio della benzina self service di 1,967 euro al litro, con un rincaro giornaliero di 4 millesimi e il ritorno sui livelli del 21 luglio 2022.
Per il diesel, il prezzo è cresciuto di 6 millesimi ed è ora a 1,874 euro al litro. Ovvero più caro di inizio 2023 e a 5 centesimi dal record 2023 di 1,92 euro, toccato il 30 gennaio.
La risicata forbice tra pompe bianche e distributori
La rilevazione di Staffetta Quotidiana ha riscontrato, nella mattina di venerdì 8, un aumento di 1 centesimo al litro per i prezzi consigliati di benzina e gasolio di Eni e Ip, con identico rincaro, ma solo per il diesel, di Q8.
Scendendo nel dettaglio, la benzina self service varia tra 1,951 euro al litro nelle “pompe bianche” e 1,973 nei distributori delle principali compagnie. La forbice del diesel nella stessa modalità è tra 1,858 e 1,880 euro.
I prezzi del servito sono invece di 2,101 euro al litro per la benzina (2,012 pompe bianche, 2,144 compagnie) e 2,009 (5 millesimi in più della precedente rilevazione) per il diesel, che scende a 1,920 nelle pompe bianche e sale a 2,053 in quelle dei principali marchi commerciali.
In autostrada, il prezzo della benzina è a 2,031 “self” e 2,281 “servito” e il gasolio rispettivamente a 1,955 e 2,211 euro al litro.