Copernicus: stagione più bollente di sempre. E intanto in Italia arriva un nuovo anticiclone
L’estate non sta finendo.
In questo 2023, i bollettini mensili di Copernicus restano all’insegna del caldo.
Gli esperti del programma di osservazione satellitare della Terra dell’Unione Europea hanno infatti previsto la possibilità che, a fine anno, avremo passato i 12 mesi più caldi del nostro pianeta.
Del resto, è facile rendersene conto anche a pelle. Dopo la breve parentesi che ha detto stop alle insolite temperature africane della seconda metà di agosto, in Italia la colonnina di mercurio è già tornata su valori superiori alle medie anche a settembre. E i meteorologi annunciano per il weekend l’arrivo, fuori da ogni canone, di un nuovo anticiclone.
L’evoluzione del caldo nel 2023
Già nel bollettino di Copernicus relativo al primo mese dell’anno, l’osservatorio sottolineò che il mese di gennaio aveva fatto registrare temperature più alte della media dal 1991 al 2020 nei Paesi nordici del continente, così come in alcune zone di Asia centrale e Russia, con un’ondata di calore in Sud America.
Da aprile, le temperature hanno fatto quindi segnare valori sopra i massimi pregressi un po’ in tutto il pianeta: dall’Europa Nord-occidentale alla Cina, dalla Spagna all’Oceano Atlantico.
Perché il fenomeno di “El Nino” si è fatto sentire non solo sulle superfici emerse, ma anche nelle temperature delle grandi masse d’acqua.
La torrida estate 2023
In estate, poi, la situazione si è fatta ancor più seria.
Ecco allora, a giugno, la comunicazione del superamento del record precedente, di giugno 2019, che ha fatto del sesto mese del 2023 “il più caldo di sempre a livello globale”, con circa 0,5 gradi Celsius sopra la media 1991-2020, nonostante quei valori siano stati superati costantemente negli ultimi 15 anni.
Ancor più caldo luglio: Coperinicus ha parlato di “temperatura più alta mai registrata per qualunque mese da quando ci sono le rilevazioni scientifiche”.
I valori medi 1991-2020 del settimo mese dell’anno sono stati superati di 0,72 gradi, quelli di luglio 2019 (il precedente record) di 0,33. E si è stimato un superamento di circa 1,5 gradi della media 1850-1900. Quanto alla superficie del mare, la media trentennale è stata superata di 0,51 gradi e di 1,05 nel Nord Atlantico.
Temperature più elevate degli ultimi 120 mila anni
L’ultimo aggiornamento dell’osservatorio europeo arriva al termine dei 3 mesi estivi e sottolinea che le temperature medie mondiali da giugno ad agosto sono state le più elevate mai registrate dai servizi meteo, in particolare nell’emisfero settentrionale.
Il record di 16,48 gradi del 2019 è stato infatti superato a giugno, luglio e agosto con 16,77 gradi medi globali.
Dopo il trimestre con le temperature più elevate degli ultimi 120 mila anni, il 2023, conclude quindi la vicedirettrice di Copernicus, Samantha Burgess, sarà probabilmente l’anno più caldo della storia umana, considerando in particolare il calore aggiuntivo accumulato nelle superfici degli oceani, che potrebbe determinare un inverno dalle temperature “normali” nell’emisfero nord del pianeta.
Guterres: “Il collasso climatico è iniziato”
Guardando ai primi 8 mesi del 2023, la temperatura media globale è del resto già appena 0,01 gradi sotto il massimo registrato nello stesso periodo, risalente al 2016.
Questo si è tradotto in questa estate in ondate di caldo, siccità e incendi che hanno interessato Europa, Asia, Africa e Nord America.
È anche per questo che il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha ammesso che “il collasso climatico è iniziato. Gli scienziati – ha commentato – avvertono da tempo cosa scatenerà la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Il nostro clima sta implodendo più velocemente di quanto possiamo gestire, con eventi meteorologici estremi che colpiscono ogni angolo del pianeta”.
Ed ecco l’anticiclone di settembre
Anche l’attuale situazione meteorologica conferma una situazione decisamente fuori dalla norma, con una settimana tra i 31 e i 33 gradi a Londra, temperature anche 10 gradi sotto la media in Germania e, dall’altro lato del continente, le alluvioni in Grecia, Bulgaria e Turchia.
Quanto all’Italia, ricordano i meterologi di iLMeteo.it, il maltempo sta interessando solo il sud.
Secondo la previsione, la situazione, nelle nostre regioni meridionali, proseguirà fino a sabato, con anche il possibile sviluppo di un uragano mediterraneo su Ionio e Mar Libico, che potrebbe coinvolgere in particolare Calabria e Sicilia.
Poi il bel tempo con caldo da luglio e agosto, salvo qualche veloce passaggio nuvoloso al Nord nella prossima settimana, dovrebbe accompagnarci fino a metà settembre.
È l’effetto di un nuovo anticiclone africano, che farà ulteriormente alzare le temperature.
Il caldo anomalo interessa anche le Alpi, con lo zero termico a 5 mila metri, e sarà particolarmente evidente tra domenica e lunedì con valori tra i 30 e i 32 gradi in tutta Italia e picchi di 36-37 gradi in Toscana.
Alberto Minazzi