Nelle principali aree metropolitane, 1 italiano su 3 ha avuto almeno una lite con i vicini
Sono oltre il 70% gli italiani che vivono in un contesto abitativo che richiede di rapportarsi con i vicini di casa e con l’organizzazione richiesta dalla vita di condominio. E se le relazioni di vicinato sono definite prevalentemente “normali”, è anche vero che 1 condòmino su 3 ammette di aver avuto almeno una volta una lite o un’accesa discussione con gli altri residenti nello stesso immobile.
Il dato emerge dalla ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, che ha analizzato la qualità e la quantità dei rapporti interpersonali tra condòmini oltre ad altri aspetti della quotidianità di chi abita in un condominio: dalla più o meno elevata soddisfazione relativamente all’operato dell’amministratore agli altri aspetti gestionali come assemblee e spese condominiali.
Condominio: non tanti rapporti…
Il campione che ha risposto ai quesiti dell’indagine è composto da 1.720 persone tra 16 e 74 anni che risiedono nelle principali aree metropolitane del nostro Paese. Nelle interviste effettuate, solo il 37% ha dichiarato di avere relazioni abbastanza frequenti con i vicini, contro un 20% che sostiene di non avere nessuna interazione. Il 27% del totale afferma di aver rapporti con il vicinato circa una volta a settimana e appena il 10% più volte al giorno. In caso di necessità, nel 59% dei casi però ci si aiuta.
A livello territoriale, la forbice va dal 61% dei bolognesi al 21% dei torinesi che dichiarano di avere relazioni di vicinato almeno una volta a settimana. Guardando invece alle fasce d’età, la percentuale più alta (il 48% del totale) di chi ha frequentazioni assidue è quella dei giovani della GenZ tra 16 e 26 anni, mentre si scende per Millennials (27-40 anni) e GenX (41-56), per poi risalire almeno in parte con i Baby Boomers da 57 a 74 anni.
Quanto alle spese condominiali, la media è di circa 100 euro al mese, con Milano (162) e Bologna (132) sopra media. Il 32% ritiene inadeguato questo ammontare, mentre, come è logico, in tutte le città il desiderio è quello di pagare di meno. Un problema sentito soprattutto a Milano, dove si auspica una riduzione di quasi il 40%, per allinearsi con il resto del Paese.
…ma tante liti (soprattutto a Napoli)
Forse proprio per i maggiori rapporti, la GenZ è anche quella in cui la quota più elevata (il 39%) ha affermato di aver avuto frequentemente liti o discussioni, mentre il 77% dei più anziani affermano di non aver avuto mai occasioni di scontro. Sul totale del campione va sottolineato anche un 15% che ha risposto di aver litigato più volte con i vicini. Tra le aree metropolitane, il tasso di litigiosità più elevato (37%) è quello di Napoli, seguita da Roma (34%), mentre la più pacifica è Firenze (il 79% non ha avuto nessuna lite), con Milano e Verona al 75%.
I motivi dei litigi? In generale, al primo posto, con il 29%, i rumori molesti o prodotti in orari non adeguati, poi i comportamenti degli altri condòmini (27%) e il parcheggio selvaggio dei mezzi di trasporto (20%). Vi sono però molte differenze, sia da città a città che per età. Così la quota del parcheggio sale al 30% a Napoli, il pagamento delle spese condominiali al 23% (media nazionale del 16%) a Bari, la gestione degli animali domestici a Roma (21% contro 14%) e quella delle bici a Milano (14% contro 6%), dove un 10% di liti è legato anche al servizio di portineria.
Ancora, a Torino si discute per raccolta differenziata (18% contro la media del 10%) e per l’ostruzione dei pianerottoli con passeggini o monopattini (14% contro 10%), a Verona per interventi e spese del condominio (24% contro 17%), a Firenze della manutenzione del giardino (14% contro 7%). La GenX litiga infine nel 25% dei casi per il tema dei parcheggi, la GenZ per il 26% per i comportamenti sgraditi altrui e il 23% dei Baby Boomer per i ritardi nel pagamento delle spese condominiali.
Amministratore: scontenta la metà dei condòmini
Il giudizio dei condòmini è poi in buona parte negativo anche per quel che riguarda la soddisfazione sull’operato dell’amministratore. Solo il 26% gli dà un voto di almeno 8 su 10, mentre il 52% si dichiara scontento. La quota sale nelle 2 grandi metropoli, fino al 64% a Roma e a Milano al 56%, stessa percentuale di giudizi negativi registrati tra la GenX. Al contrario, si dichiarano molto soddisfatti i bolognesi (43% del campione) e i cagliaritani (38%) e, tra le generazioni, i Baby Boomers (32%).
Gli amministratori vengono accusati soprattutto, nel 36% dei casi a livello nazionale, di scarsa capacità propositiva per la risoluzione dei problemi e delle esigenze condominiali e poi, in entrambi i casi al 34%, di non soddisfacente gestione amministrativa e di una certa distanza dagli interessi e dalle esigenze dei condòmini. Tra chi si lamenta, solo nel 67% dei casi si ravvisa scorrettezza o disonestà dell’operato, con l’82% che invece sottolinea una scarsa capacità nell’esercizio della funzione.
Anche in questo caso si riscontrano marcate differenze territoriali e generazionali. A Roma, il 48% è insoddisfatto della gestione amministrativa. A Milano, il 45% punta il dito sulla scarsa reperibilità dell’amministratore. A Torino, il 38% lamenta scarsa trasparenza. A Cagliari il 36% segnala scarse capacità organizzative dell’amministratore. A Bologna il 35% è poco soddisfatto della gestione economica svolta. La scarsa propositività e quindi motivo di lamentele per il 51% dei Boomers, lo scarso orientamento verso le esigenze dei condomini per il 48% dei GenZ, la gestione amministrativa per il 38% dei Millennials.
Assemblee di condominio per quasi 3 italiani su 4
La ricerca si sofferma anche sul tema delle riunioni condominiali, a cui ha dichiarato di partecipare il 72% del campione, con un 49% che ha affermato di farlo sempre o quasi sempre, con la punta del 70% a Bologna. Le città con la quota più alta, circa un terzo, di chi non vi partecipa quasi mai si registra invece a Milano e Verona. Anche un terzo di GenZ e Millennials non si fa praticamente mai vedere in assemblea, dove invece è sopra media (78%) la presenza dei Baby Boomers.
Solo il 20% si dichiara però pienamente soddisfatto delle riunioni, con Bologna che fa riscontrare la più alta quota di soddisfatti e, per converso, Roma e Napoli dove è stata maggiore la percentuale di insufficienze. Tra i motivi di insoddisfazione, al primo posto l’assenteismo dei condomini (37%). Da notare anche il 28% di Millennials che, rispetto a una media del 22%, punta il dito sull’orario inadeguato.
Le assemblee di condominio, sottolinea infine il rapporto, si svolgono in gran parte (77%) in presenza, modalità gradita dal 64% del campione, anche se il 18% (il 35% a Milano, con gradimento elevato anche tra Millennials e GenX) preferirebbe una riunione online, oggi praticata solo nel 5% dei casi.
Alberto Minazzi