Vicini al via i lavori a Mestre, nel restyling del waterfront della città storica potrebbe entrare un nuovo punto d’arrivo dei treni in Marittima
Alla stazione di Santa Lucia, una delle porte d’accesso alla città d’acqua, ogni anno passano circa 30 milioni di viaggiatori, circa 82 mila al giorno. A quella di Mestre si sale a 31 milioni, 85 mila persone giornaliere, facendone la settima più frequentata stazione italiana.
Sono i numeri, riportati da GrandiStazioni Rail, a confermare come Venezia sia snodo cruciale, anche in prospettiva internazionale, dei traffici ferroviari nel Nord-Est. E spiegano perché le operazioni di restyling dei due principali terminal dei treni nel capoluogo veneto siano tra i principali progetti di Rfi.
Ma la riorganizzazione dei collegamenti su rotaia e delle infrastrutture connesse, nell’area cittadina veneziana, può fornire l’occasione anche per molto di più.
Attraverso gli interventi, infatti, è possibile anche una riqualificazione del tessuto urbano.
È quanto avverrà presto a Mestre, dove il progetto, illustrato circa un anno e mezzo fa, sembra ormai pronto al passaggio alla realizzazione concreta.
Ma anche Santa Lucia, sia pure con un’idea ancora tutta da sviluppare, a partire dai finanziamenti, potrebbe nei prossimi anni risultare sgravata dal carico di persone grazie a una nuova stazione alla Marittima.
La stazione alla Marittima
La nuova struttura è inserita tra le opere previste dal documento preliminare sulla ridefinizione del waterfront della città d’acqua che contiene le linee guida stilate dall’Autorità Portuale e dall’Università Iuav di Venezia, ma che richiede la massima interlocuzione tra gli enti coinvolti.
Un ridisegno di oltre 1.700 ettari di area portuale, nella zona tra San Basilio e il canale della Giudecca, Santa Marta e Piazzale Roma, riguardo alla quale l’Autorità ha appena annunciato di aver individuato nel gruppo guidato dallo studio inglese Arup l’incaricato ad elaborare in 6 mesi il progetto complessivo.
Il collegamento ferroviario sarebbe possibile attraverso il ripristino dell’attuale fascio di binari utilizzati ora come semplice ricovero per i convogli fermi. Anche se il punto non è ancora definito, la nuova stazione, con probabilmente 5 binari lunghi 250 metri, dovrebbe invece sorgere nella zona della Marittima, alle spalle dei terminal crocieristici. I treni che potrebbero essere dirottati da Santa Lucia dovranno essere compatibili con il particolare contesto del luogo e andranno ripensati anche i collegamenti pedonali, con la possibile realizzazione anche di nuovi ponti sul canale Scomenzera.
Il collegamento con Venezia Città Campus
La struttura della Marittima sarebbe funzionale non solo nell’ottica dell’alleggerimento dell’attuale stazione Santa Lucia, ma anche all’interno della riqualificazione di un’area della città, quella attorno a Santa Marta, dove si punta a realizzare un nuovo quartiere residenziale, con ampi spazi in particolare per gli studenti. È il cosiddetto progetto “Venezia Città Campus”, sul quale, oltre agli atenei cittadini, punta con decisione anche il Comune, per avviare il ripopolamento del centro storico attirando i giovani.
“Un grande quadro d’insieme – commenta al riguardo Benno Albrecht, rettore dello Iuav, sottolineando le sinergie fondamentali in questa prospettiva – è l’unica possibilità che secondo me ha la città per svilupparsi, con l’obiettivo di creare una nuova economia del conoscere di altissimo livello. Checché se ne dica, Venezia ha molti spazi a disposizione e quindi una grande chance”.
Un contributo in tal senso, aggiunge il rettore, lo Iuav mira a darlo attraverso il nuovo Centro Superiore di Comprensione, Anticipazione e Ricerca progettuale Applicata “C. Scarpa”, già attivato grazie ai fondi Pnrr.
“Un centro unico in Italia – spiega – a disposizione delle Amministrazioni, che lavora sulla capacità previsionale del futuro e sul quale far convergere tutte le discussioni sulle progettualità, per capire come possono innescare grandi progetti di trasformazione”.
Mestre verso la nuova stazione
L’aspetto di riqualificazione legato al progetto di riqualificazione dell’attuale stazione di Mestre, ormai prossimo al via, è invece quello di ricomporre la divisione tra Mestre e Marghera, separate proprio dai binari, attraverso un grande boulevard che unirà i due centri cittadini.
Il terminal ferroviario, in questo caso, viene visto proprio come un hub di riconnessione urbana, non solo migliorando l’accessibilità al servizio dei treni, ma anche la vivibilità, la sicurezza e la fruibilità degli spazi interni ed esterni, compresi quelli limitrofi agli edifici.
Con 75 milioni di euro di investimento, Rfi ha progettato una nuova stazione su tre livelli che, in aggiunta al riqualificato piano-binari, prevede una grande piastra lunga 100 metri e larga 31, a scavalco dei binari, che fungerà, a 9 metri di altezza, da tramite diretto tra le due parti della città ora unite solo dai sottopassaggi. Ancora più in alto, a 25 metri di quota, sarà inoltre realizzato uno spazio urbano dedicato alle attività di svago e caratterizzato dalla presenza di vegetazione, per rendere l’intera area più sostenibile anche nell’ottica-green.
Alberto Minazzi