“Sono certo di interpretare il sentimento di tutte le Italiane e di tutti gli Italiani rivolgendo il primo pensiero di questo 8 marzo alle donne ucraine: madri, lavoratrici, giovani colpite da una violenza inattesa, crudele, assurda”.
Non poteva che partire dall’Ucraina, in questo difficile momento di guerra, il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale della Donna nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, dedicata al tema “Giovani donne che progettano il futuro”.
“Nelle guerre – ha aggiunto Mattarella – le donne pagano sempre prezzi altissimi: come donne, come madri, come compagne di vita. Vittime dell’insensatezza della guerra, vittime spesso di violenze brutali. Eppure la loro forza nel dolore, la loro dignità, si sono sempre rivelate energie insostituibili di resistenza, di coesione, di pacificazione, di ricostruzione”.
La Giornata al Quirinale
Mattarella ha quindi ringraziato nello specifico Oksana Lyniv, direttrice d’orchestra ucraina del Teatro Comunale di Bologna, che ha portato la sua testimonianza insieme ad altre giovani donne impegnate in diversi campi dell’economia e del sociale: Tania Di Giovanni, Fabrizia Grassi, Giada Dalle Vedove, Evelyn Pereira e Federica Vasapollo. La mattinata, condotta dall’attrice Matilda De Angelis, è stata caratterizzata anche dagli interventi musicali del trio composto dalla cantante Lucia Minetti, Andrea Zani, al pianoforte, e Martino Maina.
L’intervento di Mattarella è stato preceduto da quello del ministro per le Pari opportunità, Elena Bonetti, che a sua volta si è rivolta alle donne dell’Ucraina: “Sorelle ucraine: noi siamo con voi, a fianco della vostra storia e delle vostre storie”. Le celebrazioni erano state anticipate dalla premiazione, per mano del Presidente e del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, delle scuole vincitrici del concorso nazionale “Giovani donne che progettano il futuro”.
Il discorso di Mattarella
Il Capo di Stato italiano ha aggiunto altre riflessioni sul conflitto tra Russia e Ucraina. “L’indifferenza di fronte all’arbitrio e alla sopraffazione – ha detto – è uno dei mali peggiori. In gioco non c’è soltanto la già grande questione della libertà di un popolo, ma la pace, la democrazia, il diritto, la civiltà dell’Europa e dell’intero genere umano. Non è tollerabile e non dovrebbe essere neppure concepibile che in questo nuovo millennio qualcuno voglia comportarsi secondo i criteri di potenza dei secoli passati. Va fermato subito, con decisione, questo ritorno all’indietro della storia e della civiltà”.
Sul tema della Giornata, Mattarella ha ricordato che “Nessuno può negare che notevoli passi in avanti verso l’effettiva parità siano stati compiuti. Ma la soddisfazione per il cammino compiuto non può e non deve illudere sull’effettivo raggiungimento della parità nei vari campi. Per essere credibili nel prospettare alle giovani donne un futuro migliore, dobbiamo avere consapevolezza dei problemi che hanno nel presente e offrire loro maggiori opportunità”.
8 marzo: le cifre delle donne in Italia
Il Presidente della Repubblica, rimarcando che “in Italia le giovani donne investono di più dei loro coetanei maschi in formazione”, con un tasso di laureate pari al 42% tra le donne e al 29% tra gli uomini, ha quindi affermato che “Le nostre giovani donne sono una risorsa preziosa. Ma se allarghiamo lo sguardo oltre i nostri confini, scopriamo con rammarico che le donne laureate in Italia sono di 12 punti sotto la media europea”.
“Sappiamo anche – ha proseguito – che l’Italia presenta un basso tasso di occupazione delle giovani donne sotto i 30 anni: 30 punti sotto la media dei Paesi dell’Unione. Troppo elevata, nel nostro Paese, anche la quota delle giovani fino a 34 anni che non studiano e non lavorano: oltre il 29%, a fronte di una media europea del 18%. Scoprire che una mamma italiana su 5, a 2 anni dalla nascita del figlio, decide di lasciare il lavoro è una sconfitta per tutta la società italiana”. “Questa giornata dell’8 marzo – ha quindi concluso – rappresenta uno sprone: per tutte le donne, certamente. Lo è anche per l’intera Italia, che vuole diventare migliore”.
La violenza sulle donne: i dati della Polizia
In occasione dell’8 marzo, il Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica Sicurezza ha diffuso anche i dati relativi alla violenza sulle donne nel nostro Paese. Riguardo ai femminicidi, sono donne, con un leggero aumento percentuale, il 91% del totale delle persone uccise per mano di un partner o ex, su un totale di 147 persone uccise nel 2021 e nel 2020.
In aumento anche i cosiddetti “reati spia”, ritenuti indicatori di possibile violenza di genere quali violenza fisica, sessuale, psicologica o economica, con un’incidenza di donne pari al 75% per gli atti persecutori, tra l’81 e l’83% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi (riguardo ai quali aumentano del 17% i soggetti segnalati) e tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali. Riprendono a crescere anche lo stalking (66% dei reati scoperti tra quelli commessi nello stesso anno) e i maltrattamenti (passa dal 71% al 76% la quota di reati scoperti). Quanto alla violenza sessuale, aumentano gli eventi, ma cresce di un solo punto, fino al 61% la percentuale di reati scoperti.
Alberto Minazzi