“Riprendiamoci la Laguna”. È un vero e proprio grido di battaglia, quello di Giovanni Giusto, consigliere delegato alla Tutela delle tradizioni del Comune di Venezia. Il suo slogan per la Vogalonga 2019, la manifestazione di voga che festeggia domenica 9 giugno la sua 45^ edizione, richiama del resto il senso della vogata non competitiva. L’obiettivo è infatti, fin dal 1975, quello di combattere il moto ondoso, ripristinare le tradizioni veneziane e contribuire a diffondere l’attenzione per l’ambiente e la natura.
La 45^ edizione
La Vogalonga 2019 è inserita nel programma “Le Città in Festa” del Comune di Venezia. Da quest’anno, oltre a quello della Regione Veneto, gode anche del patrocinio della Federazione Italiana Canottaggio e della Federazione Italiana Canoa e Kayak. Le iscrizioni sono aperte a tutti e possibili solo online. L’ufficio per il ritiro del pettorale di gara, delle t-shirt e dei poster della manifestazione è aperto fino a sabato 8 giugno alle 12.30, sopra la Pescheria vecchia di Rialto. Il manifesto è opera del grafico austriaco Christian Herbst.
Il percorso
Il tracciato è quello tradizionale di circa 30 km, con partenza alle 9 in Bacino San Marco. Dopo il passaggio davanti a Sant’Elena, si transita davanti alla Certosa, alle Vignole, a Sant’Erasmo e Burano. Il primo punto di ristoro è a Mazzorbo, poi si vira verso Murano. Si rientra in centro storico dal Rio di Cannaregio e, attraverso Canal Grande, i partecipanti raggiungeranno il traguardo di Punta della Salute. Tempo massimo, 6 ore.
Il Comune di Venezia ha emesso un’ordinanza per limitare traffico a motore e moto ondoso.
Le attività collaterali
Tra le novità dell’edizione 2019, l’avvio da parte del Comitato organizzatore di un percorso di affiancamento al mondo della scuola nella promozione della voga alla veneta. In concreto, questo si è tradotto nel sostegno alla 38^ edizione della Regata interistituti e al progetto “Voga la scuola”.
Gli studenti partecipanti al progetto possono iscriversi gratuitamente alla Vogalonga. Altra novità, legata alla logistica, l’accordo con AVM e il Comitato Punta San Giuliano per lasciare auto e imbarcazioni in terraferma a San Giuliano. A Venezia, invece, è a disposizione l’area scoperta dell’Interparking del Tronchetto.
I numeri della Vogalonga 2019
Sono 1.948 le imbarcazioni già iscritte, 7.410 i vogatori, in numero quasi equivalente di uomini e donne. Sono rappresentati tutti i continenti, con partecipanti provenienti da 33 Paesi.
L’Italia fa la parte del leone, con 513 equipaggi, per 2.023 vogatori, poi la Germania (483 imbarcazioni con 1.685 vogatori). Il Veneto, ovviamente, è la regione italiana più presente (oltre 300 barche e almeno un equipaggio per ogni provincia). Sono comunque 16 le regioni rappresentate, con Roma (39 equipaggi) seconda provincia dopo Venezia e prima di Treviso, Milano e Padova.
Una curiosità: pur essendo ammesso ogni tipo di imbarcazione a remi (l’ordinanza che impedisce la circolazione a kayak e canoe è sospesa), ben 12 equipaggi stranieri si presenteranno su scafi di voga alla veneta.
Vogalonga: un riferimento internazionale
“La Vogalonga – ha sottolineato il consigliere Giusto – un tempo era per i Veneziani, ora è un riferimento internazionale nella lotta a sostegno dell’ambiente. Questo è il turismo buono e sano che ci piace. L’unico appello che faccio agli ospiti è di ricordarsi che Venezia è una città viva, in cui la navigazione non è un’alternativa, ma una necessità quotidiana. E quindi invito a rispettare le regole di circolazione, specie nei momenti al di fuori dell’evento di domenica”.
“Nella mia testa – ha proseguito Ermenegildo “Lalo” Rosa Salva, uno dei fondatori – lo spirito è sempre lo stesso. Sicuramente non mancheranno anche quest’anno le critiche non costruttive, ma a me piace sottolineare i tanti lati positivi. Come quello che dice che, in 45 anni, abbiamo distribuito in città più di un centinaio di imbarcazioni di voga alla veneta”.
“In 45 anni – conclude Antonio Rosa Salva, che porta avanti la tradizione di famiglia nell’organizzazione – la città è cambiata e si sta aprendo a nuove dinamiche. Anche la Vogalonga è diventata un evento diverso, forse più sentito all’estero che qui. Ma penso che la Laguna resti una grande opportunità per portare la voce di Venezia e temi importanti per l’ambiente nel mondo”.