L’intervento del Governo per contenere il rincaro delle bollette di gas e luce dovuto agli effetti dell’aumento dei costi delle materie prime energetiche entrerà anche nella prossima manovra finanziaria 2022.
Intanto, nel corso delle comunicazioni al Parlamento in vista del prossimo Consiglio europeo, il premier Mario Draghi ha confermato e assicurato nell’aula del Senato l’impegno dell’Esecutivo in tal senso anche in questa fine 2021.
Nell’ultimo trimestre, il peso degli aumenti graverà così solo in parte sugli Italiani, grazie a uno stanziamento straordinario di oltre 3 miliardi di euro.
L’intervento di Draghi sull’aumento delle bollette
Il tema dell’energia è tra quelli che saranno affrontati a Bruxelles questa settimana. “Lo scorso giugno – ha ricordato il presidente del Consiglio a Palazzo Madama – avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”.
“Il Governo – ha continuato Draghi – si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette. Si tratta di misure immediate, alle quali dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi. Allo stesso tempo, lo Stato deve tutelare le fasce più deboli della popolazione dai costi della trasformazione energetica e assicurarsi che i tempi della transizione siano compatibili con le capacità di adattamento delle aziende”.
L’aumento dei costi dell’energia
È sotto gli occhi di tutti, non si è nascosto il premier, il forte aumento del costo del gas e dell’elettricità cui si è assistito negli ultimi mesi. “Questi rincari – ha analizzato – sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali. La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili“.
Non si tratta, dunque, di un problema solo italiano. E quindi c’è la necessità di un’azione congiunta anche da parte delle istituzioni europee. “Il 13 ottobre – ha ricordato Draghi – la Commissione ha pubblicato una Comunicazione sul tema dell’aumento del costo dell’energia. Il documento descrive gli interventi emergenziali possibili per gestire la situazione attuale e ipotizza soluzioni per rendere le forniture più sicure e affidabili in futuro”.
Una strategia comune per l’energia
L’Italia, attraverso il suo Governo, ha così “sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo”, ha spiegato il presidente del Consiglio. “Questa strategia può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito. Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini”.
La Commissione europea presenterà adesso, entro dicembre, una proposta di revisione del quadro normativo. “Il nostro obiettivo di medio termine – ha concluso Draghi – resta quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare sostanzialmente l’utilizzo di fonti rinnovabili. Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050. Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione”.
Alberto Minazzi