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29 ottobre 2022: ritorna l’ora solare

29 ottobre 2022: ritorna l’ora solare
particolare orologio solare

Nella notte tra sabato e domenica lancette dell’orologio indietro di 1 ora

Nulla di stabilito per il momento in merito alla decisione di istituire un’unica ora, o solare o legale, per tutta l’Unione europea.
Così tra sabato 29 e domenica 30 ottobre dovremo ricordarci di far indietreggiare le lancette dell’orologio di 60 minuti. Ancora una volta diremo addio all’ora legale, introdotta nel 1966, che permette di godere nei mesi primaverili ed estivi di giornate più lunghe.
A livello europeo l’Italia ha deciso di mantenere l’alternanza come la Spagna mentre altri come Islanda, Armenia, Georgia e Russia hanno scelto di avere l’ora legale per tutto l’anno.

ora legale

L’ora solare inciderà negativamente sulle bollette?

Il passaggio dall’ora legale a quella solare scatterà precisamente alle tre di notte di sabato. E’ in quel momento che le lancette degli orologi vanno portate indietro di un’ora, quindi alle due.
I dispositivi elettronici avranno un aggiornamento automatico, mentre orologi da polso, sveglie e altri apparecchi che segnano l’ora dovranno essere regolati a mano.

Un’ora indietro significa che se da una parte si guadagnano 60 minuti di sonno, dall’altra le giornate saranno più corte con meno ore di luce fino al prossimo 25 marzo, quando ci sarà nuovamente il passaggio.

Un orologio da tasca

Mentre rimane acceso il dibattito sull’abolizione dell’ora solare, l’associazione dei consumatori Altroconsumo spiega che in un momento con consumi standard e prezzi alle stelle come quello attuale, misure come l’ora legale sarebbero fondamentali per promuovere il risparmio energetico.
Secondo le stime del gestore della rete elettrica Terna sui consumi nei sette mesi in cui è stata in vigore l’ora legale, vale a dire dal 27 marzo al 30 ottobre, l’Italia ha risparmiato circa 190 milioni di euro.

420 milioni di kilowattora di consumi in meno con l’ora legale

Il discorso è semplice: un’ora in più di luce equivale a minor consumo di elettricità. A questo è dovuto il risparmio che equivale al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. Se si considera il minor consumo di energia dovuto all’ora legale, Terna ha rilevato che dal 2004 al 2021, nei mesi in cui è stata in vigore l’ora legale, l’Italia ha risparmiato complessivamente circa 10,5 miliardi di kilowattora. In termini economici si traduce in risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.

ora legale

Ora legale tutto l’anno?

Altroconsumo spiega un altro aspetto importante della questione. A un minor consumo di energia corrisponde infatti anche un minor impatto ambientale in termini di CO2.
L’ora legale dovrebbe quindi portare anche una riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
Se si sfrutta un’ora di luce in più – è la tesi – si può risparmiare energia e di conseguenza le bollette possono essere meno care, anche con un occhio di riguardo all’ambiente.

Secondo un’indagine di Conflavoro PMI, mantenere l’ora legale avrebbe consentito un risparmio annuo fino a 2,7 miliardi di euro nel 2023. Si tratta di una stima basata sull’ultimo fabbisogno energetico certo (dati Terna la 2021) pari a 318,1 miliardi di KWh, rinnovabili comprese, calcolati sul prezzo nel mercato tutelato da Arera, vale a dire 0,51 euro/KWh.
I primi 8 mesi del 2022 hanno già registrato una media del fabbisogno mensile di 25,5 miliardi di KWh.

Silvia Bolognini

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