Il 27 dicembre 2020, giusto un anno fa, iniziava in Italia e in buona parte d’Europa la campagna di vaccinazione più importante della storia: quella contro SARS-Cov-19.
Tra primule, foto immortalate sui social dei primi vaccinati, incoraggianti messaggi di speranza per il “vaccino day”di medici e operatori sanitari, di persone anziane e fragili e anche parole di riprovazione per qualche “furbetto del vaccino” che, pur non avendo ancora diritto a farlo, era riuscito a bypassare la lista d’attesa per assicurarsi l’immunizzazione.
“Vaccino day”: un anno dopo
Un anno dopo, sono quasi 48 milioni gli italiani che hanno ricevuto almeno la prima dose: l’88,77% della popolazione over 12.
Un primo bilancio che, con le 108 milioni di vaccini somministrati e la media di 500 mila inoculazioni al giorno (sono state circa 3,7 milioni le vaccinazioni dal 13 al 19 dicembre) fa del nostro Paese uno dei più vaccinati al mondo.
Siamo arrivati alle somministrazioni ai bambini ( in una decina di giorni 168.041 tra i 5 e gli 11 anni) e le terze dosi hanno superato i 17 milioni.
10 gennaio 2021: terza dose dopo 4 mesi
Dal 10 gennaio, ha confermato il commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo, il booster potrà esser fatto a 4 mesi dalla seconda dose.
“Darà un ulteriore impulso alla campagna; stiamo correndo per cercare di arginare la variante Omicron – ha detto durante la sua visita all’hub vaccinale nella caserma degli Alpini Vian di Cuneo-. Mi preoccupano ancora quei 5 milioni e 750 mila italiani che non hanno ancora avuto alcuna dose e, fra loro, quegli indecisi che potrebbero dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti. La Omicron è molto più contagiosa rispetto alla Delta, qualcuno dice fino a cinque volte – ha continuato -. Fortunatamente, per ora non si stanno avendo evidenze cliniche di gravità, però è chiaro che chi ha fatto la vaccinazione completa e soprattutto chi ha fatto il booster è molto coperto rispetto alla Omicron. Non vediamo per ora in persone che hanno fatto il booster ospedalizzazioni o effetti nefasti”.
In arrivo Novavax
A inizio gennaio, ha ricordato ancora il Commissario, sarà disponibile anche il nuovo e primo vaccino proteico contro il coronavirus di Novavax.
Ne arriverà una prima tranche di 1,5 milioni di dosi (ne sono state acquistate 2,9 milioni). “Non è Rna, è sicuro come gli altri e potrà dare un nuovo impulso – ha rilevato ancora Figliuolo -. Sarà usato per i cicli primari, dai 18 anni in su, e penso che in qualche modo potrebbe attirare quegli indecisi che magari stanno cercando di capire meglio cosa fare”.
Consuelo Terrin