Nella notte tra sabato e domenica le lancette dell’orologio vanno portate indietro di 1 ora
Ci chiediamo ogni anno se davvero sia l’ultimo passaggio dall’ora legale all’ora solare (e viceversa quando è il momento), ma per ora nulla è stato deciso in merito all’istituzione di un’unica ora per tutta l’Unione Europea.
Così, tra sabato 26 e domenica 27 ottobre dovremo compiere il consueto gesto di far indietreggiare le lancette degli orologi di 60 minuti. Il passaggio scatterà nella notte del 26 quando dovremo ricordarci di spostarle dalle 3 alle 2. Gli smartphone, i pc e i tablet connessi a internet si aggiornano da soli; per gli orologi da polso, sveglie e altri apparecchi che segnano l’ora bisogna intervenire e regolarli a mano.
Ora solare: pro e contro
Si dormirà un’ora in più fino al ritorno dell’ora legale quando il 31 marzo 2025 ripeteremo lo spostamento delle lancette degli orologi. Il ritorno all’ora solare porterà 60 minuti di luce naturale in più al mattino, mentre le giornate saranno via, via più corte e alla sera farà buio prima. Come ogni anno nel momento del cambio di ora, ci sarà chi avvertirà disturbi dei cicli sonno – veglia, stanchezza, irritabilità, difficoltà ad abituarsi ai nuovi ritmi.
Mentre rimane acceso il dibattito sull’abolizione del cambio dell’ora, sul fronte dei consumi di energia va detto che dal 2004 al 2023, secondo quanto riferisce il gestore della rete elettrica Terna, il sistema italiano ha beneficiato di minor consumo di energia durante l’ora legale per circa 11,3 miliardi di Kw/h.
In termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre due miliardi di euro.
Secondo i dati che si riferiscono al 2023, nei 7 mesi di ora legale ci sono stati consumi minori di energia per 370 milioni di Kwh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 140 mila famiglie, con un risparmio economico di circa 90 milioni di euro. I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente. Basti pensare che nel 2023 il minor consumo energetico ha consentito di evitare emissioni di CO2 per circa 180 mila tonnellate.
Perché non adottare l’ora legale permanente?
La Società Italiana di medicina Ambientale Sima e Consumerismo hanno avviato una raccolta firme per chiedere al Governo l’ora legale permanente. Sima ha stimato che sul fronte energetico ciò produrrebbe nel nostro Paese minori consumi di energia per circa 720 milioni di kw/h equivalenti a un risparmio in bolletta pari a 204 milioni di euro annui. Non solo. A questo si aggiungerebbe un consistente taglio delle emissioni: 200 mila tonnellate di CO2 in meno corrispondente a quella assorbita piantando dai due ai sei milioni di nuovi alberi.
Sempre secondo Sima, il passaggio ora legale/solare e viceversa inoltre determina ripercussioni negative sulla salute umana alterando l‘orologio biologico del nostro organismo. Questo comporterebbe effetti sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Uno studio dell’Università di Stoccolma avrebbe attestato un’incidenza del +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva al passaggio al nuovo orario.