Sarà celebrata in uno dei luoghi più simbolici di Venezia la Festa della Liberazione 2020.
Ancora nel mezzo di un lockdown che, per l’emergenza sanitaria in atto, non consentirà la partecipazione delle persone, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha annunciato che sarà proprio ai Giardini di Castello, a Venezia, che virtualmente la città si raccoglierà il 25 aprile.
Si trova infatti nell’area di fronte alla Biennale d’Arte il Monumento della Partigiana, uno dei soli tre in Italia dedicati alle donne.
Fortemente danneggiata dall’acqua eccezionale del 12 novembre scorso, l’opera realizzata nel 1969 da Augusto Murer è nelle ultime fasi di restauro ma i lavori di ripristino saranno presto ultimati.
La Partigiana: una delle poche lapidi dedicate alle donne
E’ un monumento unico quello della Partigiana, a Venezia.
Rappresenta una donna riversa su un ripiano a filo d’acqua.
Non una donna che combatte ma uccisa nella lotta contro il nazifascismo.
Poco prima, andando in direzione San Marco, si trova Riva dei Sette Martiri, altro luogo simbolo della resistenza veneziana.
“La Resistenza è un patrimonio di tutti, ricordiamocelo – ha detto il sindaco Brugnaro annunciando la decisione di dedicare anche nell’emergenza sanitaria una breve cerimonia alla Liberazione – Quello dei Giardini è uno dei luoghi più simbolici della città e abbiamo voluto subito rimboccarci le maniche per ripristinare la Partigiana in vista del 25 aprile. Mai come ora, in questi tempi difficili – ha ricordato -dobbiamo ricordarci che è simbolo di libertà”.
Il restauro della Partigiana
I lavori di restauro hanno riguardato soprattutto la scultura in bronzo posta sul basamento realizzato sott’acqua da Carlo Scarpa.
Ma del monumento “sono state ripristinate anche le fondamenta, con il ricollocamento di tutta la cornice in pietra d’Istria e il restauro di alcuni altri dettagli come le lettere della scritta commemorativa“, ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto. Il completamento del secondo stralcio dei lavori proseguirà da lunedì 27 aprile. I lavori riguardano anche la ricomposizione delle colonnine delle balaustre e delle murette ai lati del monumento.
Il monumento
La figura femminile riversa sull’acqua che rappresenta il dolore della guerra e della Resistenza non è il primo monumento che ricorda la lotta delle donne realizzato a Venezia.
Il primo Monumento alla partigiana veneta, fu inaugurato nel 1957.
Era un’opera in ceramica policroma realizzata dallo scultore Leoncillo Leonardi.
Rappresentava “una donna in armi con il fazzoletto rosso”, poi sostituito da una copia con un fazzoletto bruno. Restò così per quattro anni finché, nella notte tra il 27 e il 28 luglio del 1961, un’esplosione la distrusse.
Una carica di tritolo cancellò il monumento di Leonardi lasciando solo il basamento, sul quale, otto anni dopo, fu collocata l’opera di Murer.