Tante le cerimonie e le manifestazioni organizzate in tutte le città d’Italia. A Venezia, è anche la Festa del santo patrono, San Marco, che invoca la pace
A 79 anni dalla capitolazione del nazifascismo, l’Italia torna a festeggiare, il 25 aprile, la sua liberazione.
Lo fa dal 1949, quando fu istituita la giornata di festa nazionale e lo fa con maggior consapevolezza quest’anno, in considerazione delle numerose guerre che, nei giorni nostri, ancora devastano il mondo.
Quella del 25 aprile è una data simbolica: quella della ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e Torino dopo lo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati.
La notizia corse in fretta e in ogni città la gente corse in strada a condividere quello che, dopo lutti, dolore, stenti e predazioni, fu finalmente un momento di felicità autentica.
E’ però proprio in ricordo delle tante vittime della guerra e degli innumerevoli dispersi che ogni anno si celebra la Festa della Liberazione.
Normalmente il presidente della Repubblica si reca a rendere omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria, a Roma, insieme alle più alte cariche dello Stato, che depongono una corona d’alloro ai caduti.
Mattarella ricorda le vittime del nazifascismo in Toscana
Quest’anno il presidente Sergio Mattarella sarà invece in Val di Chiana, a Civitella, in Toscana, dove fu compiuta una delle stragi più efferate del nazifascismo e dove furono ben 244 le vittime.
A deporre la corona all’Altare della Patria sarà invece la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Musei aperti, manifestazioni, cortei e spettacoli
In tutte le regioni d’Italia, come proposto dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, i musei statali, così come i parchi archeologici, saranno aperti gratuitamente mentre nelle piazze delle città si terranno manifestazioni, incontri e spettacoli.
A Roma, la Festa della Resistenza è già iniziata per una tre giorni il 23 aprile.
Tanti gli ospiti tra cui Corrado Augias, Alessandro Barbero, Lucia Ceci, Davide Conti, Ezio Mauro e Benedetta Tobagi.
A ricordare la resistenza partigiana è anche “Milano è Memoria”, che tra le deposizioni delle corone d’alloro annovera quella di Piazza Loreto.
A Genova le commemorazioni porteranno cortei di persone al campo israelitico, ai monumenti dedicati agli internati e ai deportati nei lager nazisti, al sacrario Trento e Trieste e ai partigiani caduti al Ponte Monumentale. Le vittime omosessuali dei campi di sterminio nazisti saranno ricordate a Bologna (Giardino di Villa Cassarini, Porta Saragozza) mentre Trieste celebrerà la giornata con una cerimonia solenne nel cortile interno del monumento nazionale della Risiera di San Sabba e il coro dei partigiani.
A Venezia anche la Festa di San Marco
A Venezia, e in tutto il Veneto, il 25 aprile è una giornata doppiamente importante, perché celebra anche il patrono della città, San Marco il cui leone, ha ricordato il presidente della regione Luca Zaia, “ campeggia nella nostra bandiera insieme al suo storico messaggio, rendendola l’unica al mondo che riporta la parola “Pax”: Pace. Questo ci rende orgogliosi e dà un ulteriore significato, per la nostra terra, alla solennità civile in questa importante ricorrenza”.
Proprio in terra veneta, ha ricordato ancora il presidente “è stata scritta una delle pagine più importanti della Guerra di Liberazione. Un nome per tutti rimane quello di Tina Anselmi che, di fronte alla tragedia delle impiccagioni nei viali di Bassano dopo i rastrellamenti sul Grappa, scelse di diventare la staffetta Gabriella: combatté la Resistenza, fu la prima donna ministro della Repubblica e la madre del Servizio sanitario nazionale”. “Nel nostro DNA – ha concluso Zaia –c’è questa storia che, oggi, in questo momento storico ci impone di rivendicare il valore della Pace e della convivenza civile tra popoli e persone”.