Nella bozza del decreto legge tutte le modifiche pensate dal Governo sugli aiuti per contrastare la povertà
Il gioco di acronimi è molto più di un semplice ritocco di etichetta.
Dal 2024, l’Rdc sarà sostituito da Gil, Gal e Pal.
In altri termini, si passerà dall’onnicomprensivo “reddito di cittadinanza” alla triade di misure specifiche formata da “garanzia per l’inclusione”, “garanzia per l’attivazione lavorativa” e “prestazione di accompagnamento al lavoro”.
Sul tema degli aiuti per il contrasto alla povertà, il Governo sta infatti confermando la linea del deciso cambio di rotta.
Come sta emergendo dalle prime indiscrezioni sulla bozza di testo su cui sta lavorando l’Esecutivo per arrivare al decreto legge che riorganizzerà le misure statali a favore dei meno abbienti o delle persone in difficoltà, è infatti in arrivo una serie di novità sostanziali.
Dalla platea dei beneficiari agli importi, dalla durata ai requisiti (non solo economici) richiesti, fino al delicato tema della disoccupazione volontaria, il quadro di riferimento è destinato a cambiare profondamente, con paletti più restrittivi per accedere al beneficio.
In particolare per la Gil, che sarà la principale tra le nuove misure.
Garanzia per l’inclusione: chi ne avrà diritto
Dal 1° gennaio del prossimo anno la Gil (Garanzia per l’Inclusione) sarà dunque la nuova misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.
La bozza del decreto legge specifica subito che la possibilità di richiedere la misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale sarà “condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa”.
La Gil sarà riconosciuta ai nuclei familiari che versino in particolare condizioni e che presentino la relativa domanda in via telematica all’Inps. Si tratta delle famiglie con almeno un componente con disabilità o con patologie che danno diritto all’assegno per l’invalidità civile, ma anche tutti i nuclei in cui vi sia un minorenne o un over 60.
I requisiti di base
I requisiti devono sussistere sia al momento della presentazione della richiesta che durante l’intero periodo di erogazione del beneficio. Chi presenta la domanda, inoltre, deve essere residente in Italia sia attualmente che per almeno 5 anni precedenti, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo.
Il richiedente o un suo familiare deve anche essere cittadino dell’Unione Europea, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente oppure cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolare dello status di protezione internazionale.
I limiti economici per accedere alla Gil
Sono quindi fissati alcuni tetti di reddito e patrimoniali.
In primo luogo, l’Isee della famiglia, in corso di validità, non deve superare i 7.200 euro o la cifra più elevata risultante dai calcoli sulla base dei moltiplicatori della scala di equivalenza, che prevede una serie di coefficienti legati ai componenti del nucleo.
Sul fronte del patrimonio, il valore dei beni immobiliari della famiglia (diversi dalla casa di abitazione, che però non deve superare i 150 mila euro di valore applicato ai fini Imu), non può essere maggiore di 30 mila euro. Il valore del patrimonio mobiliare prevede invece una soglia di 6 mila euro, con la possibilità di arrivare a 10 mila sulla base del numero dei componenti.
Sono previsti anche ulteriori incrementi, da 1.000 a 5 mila euro per persona, a seconda che nel nucleo familiare risultino minorenni successivi al secondo e persone in condizione di disabilità, fino a 7.500 euro in più per ogni persona disabile grave o non autosufficiente secondo i criteri stabiliti ai fini Isee.
Infine, essendo tali beni indicativi del tenore di vita, nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario o avere la piena disponibilità di auto superiori a 1600 cc di cilindrata e moto sopra i 250 cc che siano stati immatricolati per la prima volta nei 3 anni precedenti la richiesta, esclusi i mezzi con agevolazioni fiscali in favore dei disabili. Inoltre, esclude il beneficio l’essere intestatari o avere la piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto.
Gil: ammontare e durata
L’integrazione al reddito familiare attraverso la Gil può variare da un minimo di 480 a un massimo a 6 mila euro l’anno, pari a 500 al mese, anche se l’importo va moltiplicato anche in questo caso sulla base dei parametri della scala di equivalenza.
Nel beneficio rientra anche il contributo per le famiglie in affitto, con contratto registrato, fino a un massimo di 280 euro al mese. L’importo erogato sarà esente dal pagamento dell’Irpef.
Dal 2026, gli importi, così come le soglie Isee, saranno adeguati annualmente in base alle variazioni dell’indice del costo della vita.
La durata del beneficio è fissata in un periodo non superiore ai 18 mesi, con possibilità di rinnovo per un altro anno, ma con sospensione di un mese. Sono possibili anche successivi rinnovi di 12 mesi, ma sempre con lo stacco di 30 giorni.
La Carta di Garanzia per l’Inclusione
Le somme saranno erogate, con cadenza mensile, attraverso lo strumento di pagamento elettronico ricaricabile della Carta di Garanzia per l’inclusione.
Gli importi prelevabili mensilmente non potranno superare quelli fissati per il soddisfacimento delle esigenze previste per la carta acquisti, più 100 euro per ciascun componente, moltiplicati per la scala di equivalenza.
In aggiunta, la Carta potrà essere utilizzata anche per i bonifici relativi al versamento del canone di locazione.
Le somme presenti sulla carta non potranno invece mai essere impiegati per giochi con vincite in denaro o che mettono in palio altre utilità.
La Carta di Garanzia per l’inclusione sarà consegnata presso gli uffici del gestore del servizio integrato dopo sette giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale, ovvero l’iscrizione presso il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.
Obblighi lavorativi e scolastici per i beneficiari
Escluse le dimissioni per giusta causa e le risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro per crisi aziendali, non avranno diritto alla Gil, per un periodo di 12 mesi dalla fine del rapporto di lavoro, coloro che risultino disoccupati a seguito di dimissioni volontarie.
Non esclude invece la continuazione del versamento del beneficio l’avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione. In questi casi, il maggior reddito non concorre alla determinazione del beneficio economico fino a un massimo di 3 mila euro lordi annui.
Lo stesso limite vale per la cumulabilità della garanzia per l’inclusione con le indennità e i benefici di partecipazione previsti per chi prende parte a percorsi di politica attiva del lavoro, così come per chi accetti un’offerta di lavoro, anche quando questa abbia durata inferiore a un mese.
Tra gli obblighi previsti per i beneficiari rientra anche quello di iscrizione e frequenza ai percorsi di istruzione degli adulti di primo livello, quando chi percepisce la Gil rientri nella fascia di età compresa tra 18 e 29 anni.
Pal e Gal
Il Governo ha previsto, per il 2023, l’applicazione del reddito di cittadinanza per un periodo massimo di 7 mesi.
Con la nuova misura della Pal verrà data, a partire dal 1° settembre, la possibilità a chi ha esaurito il periodo di fruizione del sussidio ma abbia sottoscritto un patto per il lavoro, inserendosi in misure di politica attiva, di richiedere l’assegnazione di un contributo di 350 euro al mese.
Lo stesso importo sarà riconosciuto, attraverso la Gal, ai soggetti tra i 18 e i 59 anni in condizione di povertà assoluta, con cioè un valore Isee non superiore ai 6 mila euro, e a tutti i nuclei familiari che non presentano i requisiti necessari per accedere alla Gil.
Alberto Minazzi