Il 2019 sta per concludersi e con esso finisce un anno di importanti celebrazioni e mostre che hanno avuto eco in tutta la città e, addirittura, in tutta la nazione.
I due Cinquecentenari (Tintoretto e Leonardo) sono stati gli eventi catalizzatori dell’offerta culturale dell’intero Paese.
Il ricordo di Jacopo Robusti ha sicuramente dato un’identità nuova al contesto veneziano che ha saputo unire tutte le proprie strutture in un’unica grande mostra, donando al pittore una nuova ventata di interesse.
Indimenticabile, poi, la mostra sull’Uomo Vitruviano delle Gallerie dell’Accademia, che ha dato una nuova occasione di scoprire uno dei simboli del Rinascimento italiano e dell’Italia nel mondo.
Ma il 2019 non è stato solo questo.
Oltre a queste due ricorrenze di mastodontica importanza, si trovano numerosissime personalità di indimenticabile valore che, però, hanno lasciato il passo, sia a Venezia sia nel panorama nazionale e internazionale, ai due mostri sacri del Cinquecento.
A 350 anni dalla luce di Rembrandt
Rembrandt Harmenszoon van Rijn, pittore olandese tra i più iconici dell’arte seicentesca europea, è morto ad Amsterdam nel 1669, 350 anni fa.
Un pittore che ha saputo trarre ispirazione e rielaborare l’esempio della pittura italiana cinquecentesca e inizio seicentesca, sapendo rielaborarla al meglio in chiave nordica. Il suo elemento di forza, la luce, ha una chiara ispirazione a quello che era il lavoro degli italiani di cinquant’anni prima. Tintoretto, Tiziano e Caravaggio, sono indiscutibilmente i suoi maestri ideali.
Oltre a questa adesione stilistica, però, ha senso ricordare la morte di Rembrandt, visto che, dal nuovo anno, cinque acqueforti da lui realizzate, saranno proprio a Venezia, ospitate a Ca’ Rezzonico.
2019: duecento anni dalla realtà di Courbet
Il padre e massimo esponente del realismo, movimento di metà Ottocento che divenuto determinante per lo sviluppo dell’arte contemporanea, avrebbe compiuto quest’anno il 200 compleanno.
Courbet a Venezia non ci ha mai lavorato, è stata Venezia a raggiungerlo. Da assiduo frequentatore del Louvre, ebbe un contatto piuttosto stretto con quei pittori che fecero da modelli passati per i pittori ottocenteschi: i veneziani e le loro pennellate di luce e colore.
Grazie a lui, al suo modo di dipingere, alla realtà che tanto volle rappresentare come soggetto, noi oggi abbiamo compiuto i passi che ci hanno portato al miglioramento delle condizioni lavorative che ci permettono oggi di condurre la vita che vogliamo.
Matisse e le fauves in centocinquant’anni
Henri Matisse è uno degli artisti che più ha cambiato il periodo di passaggio tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, facendo da caposaldo per una delle avanguardie artistiche (Le Fauves) emotivamente più suggestive . “Le Belve” con i loro colori forti e la loro aggressività dimostrata sulla tela, vollero discostarsi dai movimenti razionali inserendo un puro pathos nell’atto della pittura. Matisse è l’esempio più puro di tutto questo.
Quest’anno per lui sarebbero stati centocinquant’anni, nato nel 1869, ha presenziato alla 25° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia del 1950, nel padiglione francese, portando l’opera “I marocchini”, dipinta 34 anni prima.
2019: Cent’anni da Renoir
Auguste Renoir morì nel 1919 a Cagnes-sur-Mer, cittadina del sud della Francia a pochi chilometri da Nizza.
Lui, pittore impressionista che del movimento dell’acqua e delle luci fece il suo marchio di fabbrica, non avrebbe potuto ignorare Venezia tra le sue mete.
In quello che fu il suo viaggio in Italia, avvenuto a fine anni ‘70 dell’800, partì proprio da Venezia. Rimase affascinato da Tiziano e Veronese, pittori che aveva già studiato (erano piuttosto gettonati in quel periodo), ma soprattutto davanti a Carpaccio e Tiepolo, che vide per la prima volta.
Venezia lo rapì completamente e gli permise di realizzare alcuni capolavori che esportarono i colori della laguna in tutto il mondo.
Wright il Novecento architettonico
Ludwig Mies van der Rohe e Frank Lloyd Wright celebrano entrambi un importante anniversario: il cinquantesimo dalla morte del primo e i centocinquant’anni dalla nascita del secondo, il quale è di particolare interesse per il pubblico lagunare.
Infatti, Wright nacque nel 1869 a Richland Center, nel Wisconsin USA. Può essere considerato come uno degli architetti più influenti, se non il maggiore, della prima metà del XX secolo.
Le sue opere hanno fatto il giro del mondo, facendo conoscere la portata rivoluzionaria del suo pensiero.
Questo colosso del novecento, mise il suo zampino a Venezia, in un moto culturale che tentava di rinnovare la città dai vecchi canoni superati. L’occasione fu il progetto per la casa di uno dei suoi allievi, Angelo Masieri, di famiglia veneziana, che morirà a soli 32 anni.
Purtroppo il disegno rimase solo teoria.