Convocato per lunedì il Consiglio dei Ministri che riscriverà, tra l’altro, la disciplina delle “causali” per il lavoro a termine
Sarà una festa del lavoro speciale, quella del 2023.
Insieme ai tanti appuntamenti in tutta Italia, a partire dal classico “Concertone” di Roma, proprio per il 1° maggio è stata infatti ufficialmente programmata la convocazione di una riunione del Consiglio dei Ministri “al cui ordine del giorno saranno inseriti provvedimenti in materia di lavoro e politiche sociali”.
Oltre che sulla riforma del reddito di cittadinanza, a Palazzo Chigi è attesa dunque la discussione anche su un altro importante tema che riguarda circa 3 milioni di italiani: il lavoro a termine, riguardo al quale, secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, sarebbero in arrivo importanti novità.
In particolare il Governo dovrebbe intervenire riscrivendo la disciplina delle cosiddette “causali”. Ovvero delle motivazioni obbligatorie che devono essere indicate dal datore di lavoro per giustificare il ricorso a questa particolare forma di rapporto contrattuale.
Lavoro a termine e causali: la situazione e le novità in arrivo
Un’anticipazione di quello che potrebbe essere il nuovo quadro di riferimento per i lavoratori a termine, mirato a trovare un punto di equilibrio tra diritti del lavoratore e flessibilità, è illustrata dal “Sole 24 Ore”, che ha visionato la bozza del nuovo “Decreto lavoro”.
Il quotidiano economico ricorda innanzitutto che, in questo momento, in Italia sono attivi 3,59 milioni di contratti a termine, dei quali 2,99 milioni con durata fino a 12 mesi. Un’inchiesta di Dataroom, citata dal Corriere della Sera, sottolinea che è questa la forma di contratto più diffusa: ne sono stati attivati 7,7 milioni (il 69% del totale) nel 2021 e 8,5 milioni nel 2022.
L’orizzonte temporale di riferimento per far scattare l’obbligo di inserire la causale, previsto dalle norme in vigore in caso di proroga del rapporto dopo il primo anno e in ogni caso di rinnovo contrattuale, sono proprio i 12 mesi.
Tra le causali rientrano la sostituzione di altri lavoratori e le “specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva”.
Secondo il “Sole 24 Ore”, a definire la disciplina delle causali saranno chiamati in primo luogo i contratti collettivi, con un’estensione dei settori coinvolti rispetto a quelli (come il tessile-abbigliamento, la pelletteria, l’artigianato alimentare, i cartai e le lavanderie industriali) che già lo fanno.
In mancanza di tale previsione, le motivazioni datoriali dovranno essere approvate da commissioni di certificazione costituite presso gli enti bilaterali, direzioni provinciali del lavoro, università, Ministero del Lavoro o consigli provinciali dei consulenti del lavoro.
Gli appuntamenti per la Festa dei lavoratori
Mentre l’Esecutivo sarà al lavoro, come sempre il 1° maggio i lavoratori avranno più occasioni di festeggiare, ma anche di riflettere sulle attuali tematiche del mondo del lavoro. In tal senso, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una manifestazione nazionale a Potenza, in cui i segretari nazionali dei tre sindacati confederali, con lo slogan “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, sottolineeranno dal palco l’attualità dei princìpi e dei valori della Costituzione.
In contemporanea, a piazza San Giovanni in Laterano a Roma, come avviene dal 1990, le stesse Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato l’ormai classico “Concertone”. L’evento, sviluppato attorno al concept “Generazione #1M2023” e condotto da Ambra Angiolini e Fabrizio Biggio, dopo il pre-show alle ore 14, vedrà succedersi sul palco tra gli altri Lazza, Tananai, Mr. Rain, Ariete, Levante, i Coma_Cose, Matteo Paolillo, Francesco Gabbani, Gaia, Rocco Hunt, Mara Sattei, Emma, Geolier, Carl Brave, Piero Pelù e Rose Villain. Ospite internazionale, la norvegese Aurora.
Il Concerto del Primo Maggio sarà trasmesso in diretta tv su Rai3 dalle 15.15 a mezzanotte e un quarto e in radio su Rai Radio2.
Altri importanti concerti sono quello di Taranto (si esibiranno Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Francesca Michielin, Samuele Bersani, La Rappresentante di lista e Gemitaiz), di Bologna (con Rancore e Big Mama) e di Catania (presenti Guè e Rosa Chemical). Ma, in tutta Italia, sono previste anche aperture straordinarie di musei e siti archeologici, dalle Terme di Caracalla a Roma, alle Gallerie dell’Accademia a Venezia, ai Giardini di Boboli a Firenze.
1° maggio: un po’ di storia
La scelta della data del primo maggio come Festa del lavoro si collega alla tragedia avvenuta a Chicago, negli Stati Uniti, nel 1886.
In quella che fu chiamata la “rivolta di Haymarket”, a partire dal 1° maggio i lavoratori scioperarono più giorni, protestando pubblicamente per chiedere la riduzione dell’orario lavorativo a 8 ore, rispetto alle punte di 12 o 16 ore a quel tempo in vigore.
Si creò così una situazione di forte tensione, che portò a tragiche conseguenze.
In seguito a un attacco della polizia, il 3 maggio 2 manifestanti rimasero uccisi davanti alla fabbrica McCormick.
Il 4 maggio, in Haymarket Square, un ordigno lanciato contro la polizia causò una vittima tra gli agenti, che risposero sparando sulla folla e causando un bilancio di 7 poliziotti e diversi lavoratori deceduti. Furono anche arrestate 8 persone, di cui inizialmente 7 condannate a morte, anche se 2 ottennero la conversione della pena nell’ergastolo.
I condannati, dopo che la notizia iniziò a circolare tra le classi operaie di tutto il mondo, furono ribattezzati “martiri di Chicago”.
L’ufficializzazione della festa del primo maggio anche in Europa avvenne quindi nel 1889, con la ratifica da parte della “Seconda Internazionale” (l’organizzazione di coordinamento dei sindacati e dei partiti operai e socialisti del continente) a Parigi. E la ricorrenza fu introdotta anche in Italia a partire dal 1891.
Alberto Minazzi